In caso di processo penale Cittadinanzattiva si costituirà parte civile. Così l’associazione nei confronti del disastro ferroviario di Pioltello, alle porte di Milano, di ieri mattina. Nel deragliamento del treno regionale partito da Cremona e diretto a Milano sono morte tre donne e decine sono le persone rimaste ferite. Per il momento è stata aperta un’inchiesta per disastro ferroviario colposo per ora a carico di ignoti.

Nel caso di rinvio a giudizio e di apertura di un processo penale, Cittadinanzattiva si costituirà parte civile – ha annunciato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Al di là delle cifre sugli investimenti per la sicurezza, ci appelliamo alle Regioni affinché, una volta e per tutte, si comminino sanzioni o, nei casi più gravi, che rescindano i contratti relativi al trasporto ferroviario locale. E si dia ascolto davvero a chi, tutti i giorni, utilizza i treni. Da anni registriamo appelli quasi completamente inascoltati delle centinaia di Comitati dei pendolari che, e su questo l’Italia è davvero unita, denunciano le condizioni di viaggio al limite della decenza. Si parla tanto di mobilità sostenibile, ma di fronte a episodi che mettono in discussione la sicurezza tutti gli sforzi per favorire il trasporto collettivo rischiano di svanire”.

“Certo che il responsabile dovrà pagare – ha detto Liberata Dell’Arciprete, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lombardia – ma prima di ogni cosa ci interessa che gli utenti del trasporto pubblico ferroviario viaggino in sicurezza”.

L’associazione chiede sicurezza e risposte chiare sui controlli fatti sulla tratta. “Per quanto riguarda questo specifico episodio, ci aspettiamo che il lavoro della Magistratura sia molto celere, per dare risposte alle centinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno si spostano sulle linee non ad Alta velocità sul nostro territorio – ha concluso Gaudioso – Così come vorremmo avere delle risposte chiare dall’ente che vigila sulla sicurezza, l’Agenzia nazionale per la sicurezza nelle ferrovie, sui controlli fatti sulla tratta oggetto del nuovo incidente.  Chiediamo inoltre che l’Organismo investigativo costituito dalla Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (art. 18 del DLvo n. 162/2007) assicuri la massima trasparenza sui risultati delle indagini che verranno condotte”.


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