Ddl anticorruzione, via libera alla Camera. Cittadinanzattiva: “Al Senato nessun passo indietro”
Maggiore trasparenza nella pubblica amministrazione e incandidabilità dei condannati, oltre che il reato di “nuova concussione”, cioè induzione indebita a dare o promettere utilità e i nuovi reati di traffico di influenze illecite e corruzione tra i privati. Sono i punti cardine del disegno di legge anticorruzione che ieri ha avuto il via libera dalla Camera con 354 sì, 25 no e 102 astenuti. La parola passa ora al Senato per la terza lettura e già si sono levate ipotesi di possibili cambiamenti. “Non ci provate a tornare indietro – avverte che Cittadinanzattiva lancia ai partiti – Il ddl anticorruzione deve essere approvato e migliorato al Senato”.
“Con quella di ieri ci sono volute quattro fiducie alla Camera, ma la fiducia dei cittadini in questa classe politica è prossima allo zero. Consideriamo irresponsabili le minacce formulate da alcune forze politiche di peggiorare il testo durante il successivo iter al Senato – ha dichiarato Vittorio Ferla responsabile trasparenza e legalità per Cittadinanzattiva – Riteniamo al contrario che il testo approvato sia il “minimo sindacale” prodotto dalle forze politiche per rispondere alla indignazione dei cittadini, Ai partiti chiediamo, piuttosto, di favorirne l’approvazione anche in Senato e il rapido ripristino del reato di falso in bilancio”.
“Al Governo chiediamo in primo luogo di far valere le ipotesi di incandidabilità già dalle elezioni del 2013 nonché di completare il monitoraggio sui beni sequestrati ai corrotti e di rendere noti i risultati al più presto”. Cittadinanzattiva, che dal 21 al 24 giugno sarà a Chianciano Terme per il suo Congresso nazionale, continua la sua campagna di sensibilizzazione “Ridateceli! I soldi della corruzione al servizio dei cittadini” (http://ridateceli.tumblr.com/) perchè i cittadini si attivino come sentinelle per segnalare corruzione e sprechi della burocrazie affinché le risorse sottratte illecitamente siano messe a disposizione del welfare del nostro Paese.