Si ritorna a parlare di consumi presunti del gas con una sentenza del Giudica di Pace di Benevento che ha dato ragione ad un associato del Movimento Difesa del Cittadino che si era visto recapitare una fattura di 1495,15 euro. A nulla erano valsi i tentativi dell’utente di dimostrare, attraverso reclami inviati dalla sede di Benevento dell’MDC, che i consumi addebitati erano inesistenti. Eni Divisione Gas & Power ha agito legalmente ingiungendo il pagamento e relative spese legali con un ricorso per decreto ingiuntivo. Attraverso i testimoni l’utente, assistito in giudizio dai legali dell’MDC, è riuscito a dimostrare i propri consumi effettivi e la non debenza delle somme stimate mentre la compagnia non ha provato l’effettiva sussistenza del presunto credito. Si trattava, addirittura, di consumi precedenti l’avvio dell’attività professionale dell’utente, una piccola mensa.
Per Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento Nazionale Servizi a rete  del’MDC, la decisione conferma ancora una volta l’esistenza e la diffusione di pratiche commerciali scorrette consistente nella pretesa di pagamenti su consumi presunti, spesso per importi elevati ai danni di consumatori domestici e non e l’urgenza, recentemente confermata anche dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che gli utenti paghino esclusivamente sulla base delle letture dei contatori. In una recente segnalazione inviata a Parlamento e Governo, l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza ha, infatti, ribadito che “occorre che le bollette siano stabilmente basate sui consumi reali e non su quelli presunti: si tratta della pre-condizione necessaria per indurre i consumatori finali a una maggiore sensibilità verso offerte concorrenziali”.


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