La liberalizzazione del settore energetico e la conseguente evoluzione del mercato hanno posto al centro il consumatore con l’obiettivo di fornirgli servizi migliori a prezzi più bassi. Ma a che punto del processo siamo? Di questo si è parlato nel convegno “Consumer Protection in Europe”, organizzato dall’Istituto Universitario Europeo in collaborazione con Acquirente Unico, cui hanno partecipato imprese e associazioni dei consumatori.
L’amministratore delegato di Acquirente Unico, Paolo Vigevano, riassume i risultati del convegno in un articolo appena pubblicato sul numero di aprile di “Specchio economico”, il mensile di economia, politica e attualità. La premessa è appunto quella che il mercato liberalizzato ha liberato il consumatore da una condizione di passività nei confronti delle dinamiche del settore. “Il successo di un mercato liberalizzato viene sancito da quanto è alta la dinamica competitiva, la quale però non può produrre i suoi effetti positivi se il consumatore non viene pienamente coinvolto e reso consapevole delle opportunità che ne derivano” scrive Vigevano.
C’è bisogno, quindi, di tempo per vedere gli effetti concreti e di lunga durata. Se consideriamo anche il fatto che, soprattutto all’inizio, “il consumatore si è trovato al centro del contendere, oggetto di politiche commerciali a volte aggressive o poco chiare, con notevoli difficoltà nel valutare l’offerta più adatta alle proprie esigenze”. A questo punto, l’informazione diventa fondamentale, infatti Vigevano fa l’esempio dell’organismo di regolazione britannico che ha proposto di semplificare la moltitudine di offerte sul mercato domestico, che oggi sono più di 450, per penderle più trasparenti e comparabili. Ma in Europa non c’è una ricetta unica, poiché ogni paese va considerato in base all’assetto di mercato che si è dato: in Italia le imprese di distribuzione sono spesso presenti nella produzione di energia.
Acquirente Unico è ben consapevole che i sistemi di protezione del consumatore devono, in termini di trasparenza, concorrenzialità e soddisfazione del cliente finale, adeguarsi nel tempo ai cambiamenti del mercato”. Un ruolo importante potranno giocarlo “le nuove tecnologie che trasformeranno le attuali reti di distribuzione in smart grids”, come i contatori digitali che permettono ai consumatori di gestire direttamente e monitorare i propri consumi. A tal proposito “sia le Autorità di regolazione che le Associazioni dei consumatori hanno posto l’accento sul fatto che i costi e i benefici delle smart technologies devono essere analizzati attentamente, per evitare che le bollette dei consumatori siano gravate da maggiori oneri”.
Secondo l’amministratore delegato di Acquirente Unico “anche le Autorità di Regolazione devono essere smart, cioè capaci di guidare il cambiamento attraverso flessibilità ed efficienza”. La direzione è quindi quella di una comunicazione capillare e di qualità, dove “i sistemi di risoluzione delle controversie vengano affidati a soggetti terzi e indipendenti e dove il sistema di tutele sia a favore del consumatore”.


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