Compensazione crediti imprese, si attende il decreto
Potrebbe arrivare a breve l’atteso decreto ministeriale sulla certificazione dei crediti che consentirà alle imprese di scambiare i debiti fiscali iscritti a ruolo con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi lo ha annunciato, in diverse occasioni, il Viceministro dell’Economia Vittorio Grilli precisando che la compensazione è prevista dal decreto legge 78 del 2010, ma non è stata resa operativa per i possibili effetti negativi sul gettito fiscale complessivo.
“La compensazione tra crediti e debiti fiscali deve essere automatica, senza lungaggini burocratiche e passaggi inutili, e senza l’onere della certificazione a carico delle imprese”. E’ quanto chiedono Codacons e Comitas (associazione delle piccole e micro imprese) per dare un reale aiuto alle imprese.
“Grilli deve dare in tal senso precise indicazioni al Fisco – proseguono le due associazioni – consentendo di inserire nella denuncia dei redditi di giugno la compensazione tra crediti e debiti attraverso la possibilità di allegare alla dichiarazione le richieste di pagamento ancora inevase. Codacons e Comitas invitano le piccole e micro imprese ad una azione di autotutela: “non pagare le tasse nella misura dei crediti che vantano nei confronti della P.A., inserendo nella prossima denuncia dei redditi l’art. 1241 del Codice Civile che recita testualmente: “Estinzione per compensazione: Quando due persone sono obbligate l’una verso l’altra, i due debiti si estinguono per le quantità corrispondenti”.
Infine, sulla scia dell’ondata di suicidi che si sta registrando nel nostro paese, le due organizzazioni hanno depositato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire una indagine nei confronti del Ministero dell’economia per i reati di appropriazione indebita e istigazione al suicidio. “Lo Stato vanta crediti verso le imprese per una somma che arriva a sfiorare i 100 miliardi di euro – spiegano Codacons e Comitas – Trattenendo queste somme e non avendo finora varato la compensazione tra crediti e debiti fiscali, il Governo si rende complice dei suicidi, poiché alimenta le difficoltà finanziarie degli imprenditori, ai quali attraverso l’Agenzia delle entrate intima di saldare immediatamente i propri debiti. Proprio in relazione a tale inadempimento abbiamo presentato oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di procedere contro il Ministero dell’economia, per istigazione al suicidio e appropriazione indebita”.