Guardare il cellulare mentre si è alla guida allo scopo di consultare il navigatore si può fare, usarlo per buttare un occhio ai social è vietato. La riforma del Codice della strada attualmente in discussione potrebbe prendere in considerazione questa distinzione di uso.

Un distinguo assurdo, privo di fondamento e basi logiche“, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Se uno distoglie lo sguardo dalla strada, aumenta il rischio di incidenti indipendentemente dal motivo per cui lo fa, sia che lo faccia per fare un sms che per impostare il navigatore o vedere il percorso. Non per niente i navigatori forniscono le indicazioni stradali a voce. Se uno ha dei dubbi, deve accostare, fermarsi e controllare il percorso”, aggiunge Dona.

“Insomma, da una parte si inaspriscono le sanzioni per chi usa lo smartphone, inutilmente considerato che le multe comminate nel 2017 nei comuni capoluoghi di provincia dalla Polizia Municipale per tutte le violazioni dell’art. 173 del Cds sono pari ad appena lo 0,36% del totale, ossia il nulla, dall’altra si consentono pericolosissime deroghe a seconda dell’importanza del motivo per cui ti distrai e provochi un incidente” conclude Dona

Per il Codacons, “è semplicemente vergognoso affermare che vi siano differenze a seconda del fatto che il cellulare venga usato per parlare o per chattare sui social network”, spiega il Codacons. “Sarà del tutto impossibile per le forze dell’ordine sanzionare gli automobilisti colti col telefonino in mano, perché non potranno essere accertati i motivi che hanno determinato l’uso del cellulare alla guida”.


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