Codacons: no all’assicurazione obbligatoria contro catastrofi naturali
“No alle assicurazioni obbligatorie contro le catastrofi naturali”. È la posizione espressa oggi dal Codacons, che si dice contrario a qualsiasi ipotesi di assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali. La reazione scaturisce dalle dichiarazioni di Maria Bianca Farina, presidente dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania). Per l’Ania in Italia “sulle catastrofi naturali serve una soluzione strutturale, una soluzione di sistema, che oggi ancora non c’è”. E va presa in considerazione una partnership pubblico-privato.
“Sulle catastrofi naturali l’Italia è molto esposta, lo stiamo verificando ogni giorno. Il Paese è molto fragile”, ha detto a margine di un incontro la presidente Farina sottolineando che l’Ania ha presentato un progetto al governo perché si prenda in considerazione una “partnership pubblico-privato”. Secondo Farina “vanno messe in campo tutte le risorse e tutti gli strumenti nel miglior modo possibile. Quello delle catastrofi naturali è un tema che si ripeterà e serve una soluzione strutturale, di sistema che oggi ancora manca. Siamo forse uno dei pochissimi Paesi sviluppati a non averla”.
Un’ipotesi che non piace al Codacons. Sostiene il presidente dell’associazione Carlo Rienzi: “Ogni volta che in Italia si verificano calamità naturali si propone come unica soluzione quella di obbligare i cittadini ad assicurare la propria abitazione contro il rischio catastrofe. Una ipotesi che configurerebbe un enorme regalo alle compagnie di assicurazioni senza portare benefici concreti ai cittadini. Se le case infatti sono costruite nel rispetto delle leggi e in aree sicure, non si vede perché costringere i proprietari a contrarre una polizza obbligatoria contro le calamità”.
“Inoltre – prosegue Rienzi – in assenza di tariffe calmierate imposte dallo Stato, si determinerebbe una abnorme disparità: da un lato l’obbligo per i cittadini di assicurare un immobile, dall’altro la totale libertà delle compagnie di assicurazioni di applicare le tariffe che preferiscono, con crescite abnormi di anno in anno come avvenuto per l’rc auto”.