Codacons contro F-35: ricorso al Tar per bloccare acquisto
Il Codacons chiede all’Italia di bloccare l’acquisto dei caccia F-35 e lo fa con un ricorso al Tar del Lazio. “In seguito al rilevamento di una turbina fratturata su uno dei cacciabombardieri – spiega l’Associazione – il Pentagono, come misura precauzionale, ha deciso nei giorni scorsi di sospendere tutti i voli degli F-35 per accertare le cause del problema. Ciò nonostante, i Ministeri della Difesa, dell’Economia e dello Sviluppo economico hanno deciso di portare avanti il finanziamento del programma di investimento e sviluppo denominato Joint Strike Fighter”.
“La prosecuzione di tale programma e l’acquisto da parte dell’Amministrazione statale di 90 cacciabombardieri F-35, palesemente inidonei allo scopo per cui gli stessi sarebbero acquistati, comporterebbe un grave danno per la spesa pubblica di cui i consumatori e i contribuenti sono finanziatori – spiega il Codacons nel ricorso – Le recenti e reiterate problematiche che affliggono gli F35, costituiscono una sopravvenuta ragione di fatto a sostegno dell’urgenza di richiedere l’adozione di misure cautelari”.
Non essendo stata dimostrata né la rispondenza del programma all’interesse pubblico, né la sua sostenibilità e proporzionalità rispetto alle disponibilità di denaro pubblico, il Codacons ha chiesto al Tar di sospendere l’esecuzione dei provvedimenti relativi al finanziamento del progetto JSF, e l’apertura di una istruttoria presso il Ministero della Difesa volta a verificare formalmente la presenza di difetti negli F-35, nonché l’entità di tali anomalie.
HO BELLA !! Adesso il Codacons, in nome della rappresentanza di chi sa quale numero di consumatori, è diventato esperto di questioni aeronautiche, di tecnologia delle turbine, e di politiche nazionali , e NATO, di Difesa, ed anche di politica internazionale, investendone pure una magistratura che è estranea a tali giudizi ed a tali competenze. Codacons si occupi di cittadini consumatori, di frodi, di sperperi della politica, insieme alle altre ben 16 sigle di associazioni di consumatori, tutte sotto contributo ministeriale, legate ognuna ad uno sponsor ideologico diverso.