Coca Cola nel mirino dell’Antitrust, Dona: “L’Azienda non sa perdere”
Quella del management Coca Cola è una difesa impossibile. Commenta così Massimiliano Dona, segretario nazionale dell’Unione Nazionale Consumatori, le precisazioni che l’Azienda ha inviato alla nostra redazione dopo la pubblicazione dell’articolo “Coca Cola e Perfetti nel mirino dell’Antitrust, UNC: peggiore risposta alla crisi” nel quale proprio Dona commentava amaramente che in tempo di crisi sarebbe lecito aspettarsi da aziende di alto lignaggio un serio investimento in correttezza verso i consumatori.
“Invece di tacere -incalza Massimiliano Dona– anche per rispetto dei consumatori traditi da messaggi pubblicitari scorretti, il management di Coca-Cola ha pensato bene di avventurarsi in una difesa impossibile: sostenere che l’esito del procedimento davanti all’Autorità Garante della Concorrenza sia un buon risultato, persino una conferma della correttezza commerciale dell’azienda. È vero che non c’è stata sanzione, ma questo perché l’azienda ha ammesso l’ingannevolezza di alcuni messaggi ed ha scelto la procedura degli ‘impegni’, una sorta di patteggiamento per evitare la condanna con l’impegno appunto di modificare per il futuro la propria comunicazione”.
“Devo rilevare – conclude Dona – che Coca-Cola manca di buon gusto spingendosi fino al ridicolo per difendersi pubblicamente di fronte all’evidenza di un comportamento scorretto. Se l’azienda fosse stata socialmente responsabile, invece, mi sarei aspettato una seria verifica interna della comunicazione commerciale e del marketing pubblicitario che si dimostra schizofrenico come ho già rilevato in passato, evidenziando che dopo la campagna invernale fondata su bottiglie di formato più grande, abbiamo assistito a quella estiva che promuoveva i formati più piccoli in una prospettiva di minor apporto calorico”.