Altroconsumo rilancia la class action verso Atac e scrive ai pendolari romani. Nell’azione collettiva risarcitoria l’associazione chiede un rimborso del 50% per i servizi non erogati negli ultimi 3 anni, dal 2015 al 2017. E così, dice Altroconsumo, per una spesa di 250 euro l’anno per l’abbonamento al trasporto pubblico, l’utente potrebbe ricevere un rimborso di 125 euro l’anno per tre anni, per un totale di 375 euro.


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“L’azienda sa di aver ridotto l’offerta dei propri servizi di mobilità, dal 2002 a oggi. I consumatori invece hanno pagato sempre il prezzo pieno. Il giudice decida per i risarcimenti”, scrive Altroconsumo in una lettera ai pendolari romani. L’associazione sta distribuendo la missiva nelle caselle di posta di 250 mila cittadini romani nelle aree più coinvolte dai disservizi e dalle criticità dei mezzi pubblici romani, compresa la linea Ostia-Lido. I disagi causati dai disservizi Atac sono enormi, dai ritardi al lavoro agli impegni saltati per corse troppo lente, e hanno certamente un peso nel fatto che gran parte della mobilità cittadina sia su mezzi privati. Da un’inchiesta di Altroconsumo sulle abitudini di trasporto in città, ricorda l’associazione, emerge che il mezzo utilizzato più spesso per gli spostamenti abituali a Roma è l’auto per il 74% del campione. Con la class action di Altroconsumo chiede  il 50% di risarcimento sull’abbonamento per i servizi che Atac non ha dato negli ultimi dal 2015 al 2017.

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