Nel periodo gennaio-novembre 2016 le entrate per il canone televisivo finora pervenute ammontano a 2.050 milioni di euro, ha comunicato il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

“Si tratta di un dato certamente positivo in termini finanziari, da noi ampiamente previsto fin dal novembre 2015. Il metodo adottato, infatti, non è mai stato da noi contestato rispetto alla sua efficacia nella lotta all’evasione, quanto rispetto all’onere a carico degli onesti contribuenti, costretti a fare dichiarazioni per le doppie utenze elettriche diversamente intestate o a dover dichiarare a vita di non avere una tv”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“In ogni caso si tratta di un extragettito di 300 milioni che attesta anche la bontà di una seconda previsione da noi fatta. Ossia che il canone è ancora troppo elevato, nonostante la riduzione da 100 a 90 euro prevista per il 2017. Per avere un gettito invariato rispetto al 2015, infatti, il canone, prendendo per definitivo il dato di oggi, dovrebbe essere al massimo di 85 euro, ossia 5 euro in meno” conclude Dona.

L’associazione ricorda, infine, che l’art. 1 comma 153 della legge n. 208/2015 prevede che per superare la presunzione di detenzione di un apparecchio tv è ammessa una dichiarazione da inviare all’Agenzia delle Entrate, ma questa “ha validità per l’anno in cui è stata presentata”. A differenza della dichiarazione di addebito su altra utenza (ossia il quadro B del modellino), quindi, la dichiarazione di non detenzione (quadro A) va ripresentata ogni anno e va inviata entro il prossimo 31 gennaio.


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