Cancellazione voli Ryanair. AACC: passeggeri non possono pagare la mala gestio
Gli effetti delle numerose cancellazioni di voli della compagnia irlandese Ryanair, per motivi ufficialmente imputati alla gestione del personale, stanno ricadendo su decine di migliaia di viaggiatori, lasciati a terra in molti casi a ridosso della partenza.
Continua dunque ormai da diversi giorni il caos provocato dalla cancellazione di 2.000 voli che la compagnia low cost irlandese ha programmato fino alla fine di ottobre. E continuano anche le manifestazioni di disappunto da parte delle associazioni dei consumatori che rivendicano con forza il rispetto dei diritti dei passeggeri in base a quanto stabilito dal Regolamento UE n. 2004/261/CE del 11/2/2004 che disciplina i tempi e le modalità di comunicazione della cancellazione da parte delle compagnie aeree.
“Il caso Ryanair”, afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC, “dimostra come sia miope ogni politica industriale che basa il proprio successo su politiche di dumping sul prezzo, a scapito delle condizioni di lavoro e del salario del proprio personale. Confidiamo che serva di esempio per invertire una tendenza grave e spregiudicata: fare business strizzando l’occhio al consumatore proponendo prezzi bassissimi ‘recuperando’ poi quanto ‘perso in sconti’ sul fronte dei costi del personale”.
L’Unione Nazionale Consumatori intanto ha segnalato all’Enac che Ryanair sul suo sito ha scritto che “I rimborsi saranno accreditati entro 7 giorni lavorativi sulla carta utilizzata per la prenotazione originale”, quando l’art. 8 del Regolamento (CE) n. 261/2004 indica invece 7 giorni, non 7 giorni lavorativi.
L’Enac ha prontamente risposto “di avere verificato che c’è una discrepanza nel sito web di Ryanair tra l’informativa dei voli cancellati, nella quale si fa riferimento a 7 giorni lavorativi e il richiamo al Reg. 261/2004 nel quale invece è scritto solo 7 giorni” e che “nell’ambito del monitoraggio che l’Enac sta effettuando sulle criticità, anche questa discrepanza verrà segnalata al vettore”.
“È gravissimo che la compagnia stia provando a regalarsi 2 giorni in più a spese del consumatore, posticipando il rimborso che spetta al viaggiatore da 7 a 9 giorni”, afferma Massimiliano Dona, presidente di UNC.
“Ora che Enac ha convocato la compagnia, anche il Ministro Delrio deve fare la sua parte, convocandoli. Abbiamo il diritto di sapere, infatti, come mai il nostro Paese è il più danneggiato rispetto a tutti gli altri con la bellezza di 702 voli cancellati”, prosegue Dona.
