I consumatori italiani, oltre ad essere stati vittime dei grandi crack finanziari, da Cirio a Parmalat, passando per i bond Argentina, sono caduti spesso anche in truffe più piccole, verificatesi in quegli stessi anni. Uno di questi piccoli crack è quello dei Bond La Veggia, la di Roteglia che mandò in defualt le obbligazioni emesse per circa 300 milioni di euro, lasciando senza denaro gli oltre 8.000 risparmiatori che avevano investito i propri risparmi. Fortunatamente, anche per questi crack c’è un po’ di giustizia.
Grazie all’intervento di Adusbef Puglia, un consumatore è stato risarcito di oltre 25.000 euro, pari al valore dell’investimento perso, più gli interessi e le spese legali. Il Tribunale di Bari ha, infatti, condannato una banca nazionale a risarcire il cliente, poiché l’operazione di investimento “non era adeguata” al profilo di rischio dell’investitore e dunque risulta violata la normativa di settore in materia di investimenti non avendo la banca “provveduto alla prescritta informazione della circostanza della inadeguatezza, ed avendo dato corso all’operazione, nonostante la mancata informazione e la mancanza dello specifico ordine impartito per iscritto e con esplicito riferimento all’avvertenza in corso”.
Il consumatore è stato assistito dall’avv. Massimo Melpignano, Vicepresidente dell’Adusbef Puglia, il quale ha ottenuto un primo successo sul fronte Bond La Veggia. Adusbef ha attivato il numero verde 800-984786, attivo 24 ore su 24, per raccogliere le denunce di tanti risparmiatori privati dei propri risparmi.


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