“Il parere espresso dal Css, puntuale e esaustivo, conferma sempre di più quanto sia stato enorme e irreparabile il danno arrecato allo Stato, al SSN e, soprattutto, alle persone sofferenti di maculopatia e, al contempo, quanto sia stata esemplare e lungimirante la sanzione inflitta dall’Antitrust a Novartis e Roche”. Così Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc, commenta il parere degli esperti del Consiglio Superiore di Sanità secondo cui i farmaci Avastin e Lucentis sono equivalenti per efficacia e sicurezza.
“Oltre 1 milione di famiglie sono state letteralmente ingannate dalle due aziende, lo Stato ha perso oltre 600 milioni di euro. Il caso Avastin-Lucentis ha acceso la luce sulle molte pieghe oscure che circondano il settore farmaceutico italiano. Ad oggi è presente il rischio che l’Italia possa uscire da quella cerchia di Paesi più “civili” e attenti alla salute del cittadino. Farmaci introvabili o estremamente costosi, strutture sanitarie in difficoltà, la situazione è delicata e pericolosamente in bilico. Bene ha fatto l’Antitrust a sanzionare le due aziende, intervenendo prontamente a difesa dei diritti e della salute degli italiani. Adesso è importante analizzare e individuare eventuali ulteriori anomalie nel settore e fermarle immediatamente” conclude Santini.
Di fronte alla pronuncia del Consiglio Superiore di Sanità, Federconsumatori ha scritto al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per chiedere il reinserimento immediato dell’Avastin nell’elenco dei farmaci totalmente rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale. La differenza fra Avastin e Lucentis, ricorda l’associazione, sta nel prezzo: “Il Lucentis ha un prezzo per confezione pari a quasi 10 volte il prezzo dell’Avastin. L’Antitrust (in data 5 marzo 2013) ha sanzionato le società farmaceutiche Roche e Novartis per pratiche commerciali scorrette: le aziende hanno infatti avvantaggiato illecitamente il farmaco Lucentis rispetto al più economico e totalmente sovrapponibile Avastin.Gli effetti di tale comportamento illecito sono stati deleteri, sia per il Servizio Sanitario Nazionale, costretto a negare ad un numero rilevante di pazienti la possibilità di ricorrere alle terapie indispensabili per la cura della maculopatia visto il costo insostenibile; sia per i pazienti, che per curare tale patologia hanno dovuto esborsare di tasca propria somme rilevanti o rinunciare del tutto alle cure”.
Di conseguenza, Federconsumatori ha scritto al Ministro della Salute “per far sì che il farmaco Avastin sia immediatamente reinserito nell’elenco di cui alla Legge 648, rendendolo così erogabile a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale (dall’ottobre 2012, infatti, l’AIFA l’aveva escluso da tale elenco) e per chiedere di garantirne  sia la distribuzione in condizione di sicurezza che il necessario monitoraggio.Abbiamo inoltre  confermato al Ministro – conclude l’associazione – la nostra ferma determinazione nel proseguire l’attività di tutela dei pazienti affetti da maculopatia, intraprendendo tutte le opportune azioni a difesa dei diritti cittadini”.


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