
Affari tuoi, il Giudice: non un gioco ma una fiction
Alcuni concorrenti potevano giocare “una partita televisiva priva di quei connotati di genuinità cui il pubblico era stato predisposto”. E’ quanto afferma il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma stabilendo che la trasmissione “Affari tuoi” non era più, in sostanza, un gioco, ma una fiction. Archiviato dunque il procedimento a carico di Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori e autore del libro-denuncia “Affari loro” nel quale venivano raccontate le irregolarità della popolare trasmissione della Rai.
“Un gioco che si andava a trasformare in una fiction perdendo così quel profilo di reciproca lealtà e affidabilità“: con queste parole il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Tiziana Coccoluto, ha stabilito l’archiviazione del procedimento a carico di Dona, autore del libro-denuncia “Affari loro, magie, trucchi e quattrini del mondo dei pacchi“. Era stato il notaio Luigi Pocaterra a denunciare per diffamazione l’avvocato Dona insieme ad Antonio Ricci, Ezio Greggio, Jimmi Ghione, Valerio Staffelli di Striscia la notizia: secondo il notaio, in particolare, il libro di Massimiliano Dona sarebbe stato lesivo della dignità e onorabilità del suo ruolo di pubblico ufficiale presente durante il programma televisivo per attestarne la regolarità.
Il provvedimento del Giudice afferma invece inequivocabilmente che il libro di Dona rappresenta una vera e propria indagine i cui risultati, già trasfusi in un procedimento penale, descrivono meccanismi nei quali alcuni concorrenti potevano giocare “una partita televisiva priva di quei connotati di genuinità cui il pubblico era stato predisposto”.
“Giustizia è fatta! – commenta Dona – D’ora in poi nessuno potrà dubitare della veridicità della mia denuncia: nel mio libro ‘Affari loro’ è scritta la triste verità su come è gestito un programma così importante e sul quale ogni sera fanno affidamento milioni di telespettatori. La parola definitiva è stata pronunciata da un Giudice proprio mentre la Rai festeggia il decennale della trasmissione: forse questa coincidenza dice più di molte parole!”
