La presenza territoriale della Banca d’Italia va garantita e rafforzata anche per contrastare i fenomeni di riciclaggio e usura e per monitorare le diverse realtà anche in funzione di tutela di risparmiatori e consumatori. E’ quanto ribadisce l’Adoc, che accoglie positivamente la notizia secondo cui Bankitalia avrebbe accantonato l’ipotesi di una mera riduzione delle presenze territoriali.
E’ necessario che il ruolo di controllo degli ispettori di Bankitalia venga potenziato, soprattutto nell’ottica di monitoraggio delle realtà territoriali – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – al fine di evitare spiacevoli sorprese alle famiglie e i consumatori che si rivolgono alle banche locali e agli intermediari finanziari presenti sul territorio, soprattutto in questo momento di crisi. Il rischio di una crescita di fenomeni come l’usura e la mala gestione dell’attività di recupero crediti è sempre presente, pertanto è molto importante la notizia secondo cui Bankitalia avrebbe accantonato, di fronte alle contestazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali interne, in primis la Uilca, l’ipotesi di riduzione delle presenze territoriali. Ipotesi avanzata da Saccomanni lo scorso aprile e già bocciata dall’Adoc”.
L’associazione chiede inoltre a Bankitalia di aumentare le funzioni di vigilanza sul sistema creditizio per quanto riguarda la mancata osservanza delle condizioni contrattuali: aumentano infatti gli esposti che vengono inviati ogni giorni alle sedi territoriali della Banca e all’Arbitro Bancario e Finanziario. E va ricordato, aggiunge l’Adoc, l’aumento annuale del 25-30% delle richieste di accesso ai dati della Centrale dei Rischi. “L’Adoc, inoltre, ricorda anche le necessità di un forte presidio nel processo di gestione del contante – prosegue Santini – Gli ultimi episodi, che hanno visto clamorosi ammanchi di contante ad opera di società private deputate alla distribuzione dello stesso, ricordano che compito dell’Istituto di emissione è anche quello di un continuo e pressante lavoro ispettivo, che può e deve essere svolto innanzi tutto nel territorio. La ristrutturazione di cui parla la Banca d’Italia, quindi, deve tradursi in un’ottimizzazione delle risorse, anche con forme organizzative diverse da quell’attuali, ma assicurando quell’indispensabile presenza territoriale.”


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