vacanze estive

L’estate degli italiani parte “fiacca”, il mercato è instabile e con dati altalenanti: a giugno le presenze degli italiani sono in calo dello 0,3%, quelle degli stranieri sono in aumento del 2,6%, mentre tutto il primo semestre dell’anno è caratterizzato da un’alternanza di picchi e di cali nelle presenze sia degli italiani sia degli stranieri. Complessivamente, i primi sei mesi dell’anno vedono un aumento del 2% di presenze, ma per Federalberghi – che ha reso noti i dati – il turismo è “sulle montagne russe”.
Secondo i dati Federalberghi, nei flussi di presenze per i primi sei mesi del 2014 gli italiani a gennaio hanno avuto un lieve calo (-0,6%) per poi scendere a febbraio (-4,3%) e marzo ancora giù (-0,3%), per poi risalire ad aprile (+7,7%) e a maggio (+7,1%), per ricadere a giugno (-0,3%). Stesso discorso si può fare per gli stranieri che sono andati abbastanza bene a gennaio (+1,7%) e febbraio (+1,2%), in discesa a marzo (-2,1%), in impennata ad aprile (+11,6%), in calo a maggio (-1,7%) e di nuovo in recupero a giugno (+2,6%). Le anomalie sono solo in parte spiegabili con la collocazione della Pasqua ad aprile e con il lungo ponte dal 18 aprile al 4 maggio. Complessivamente, nei primi sei mesi dell’anno si conferma la prevalenza della componente estera su quella interna, con una quota di mercato che nel semestre si è attestata al 51,8% rispetto al 48,2% degli italiani. Più in generale, il primo semestre registra un +2% di presenze complessive, con gli stranieri che si confermano in crescita (+ 2,3%) e un segnale di recupero dei clienti italiani (+1,8%), seppur non sufficiente a recuperare le contrazioni degli anni passati.
Sembra di essere sulle montagne russe, con un andamento del settore a corrente alternata, che non consente alle imprese di comprendere se esista davvero una ripresase possano permettersi il lusso di avviare nuovi investimenti, che pure sarebbero necessari – ha detto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati dell’analisi congiunturale dell’Osservatorio turistico-alberghiero elaborato dal Centro Studi della Federazione – Mentre la domanda internazionale continua a premiare l’Italia, che viene preferita anche grazie ad un buon rapporto tra qualità e prezzo, il mercato interno continua a scontare le difficoltà economiche e la ridotta capacità di spesa che affliggono i nostri connazionali. Ciò accresce la sofferenza di quelle località e quei segmenti di mercato popolati in prevalenza da clientela italiana. Il risultato si traduce in una partenza fiacca delle vacanze degli italiani, con un mese di giugno (meno 0,3% rispetto al 2013) che induce a guardare con cautela all’andamento dell’estate, che costituisce la stagione maggiormente attesa dall’intera filiera imprenditoriale dell’economia turistica nazionale”.
I dati di Federalberghi rappresentano l’occasione, per Federconsumatori e Adusbef, di ribadire che solo una percentuale esigua di italiani quest’anno andrà in vacanza per almeno una settimana: secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ormai è partire è solo il 31% della popolazione. Dal 2008, quando partiva il 49% degli italiani, la flessione è stata continua, passando per il 39% del 2010 e arrivando al 32% di persone che sono partite l’anno scorso. Prosegue dunque la contrazione della domanda turistica. “Una riduzione drammatica, a maggior ragione se si pensa che il turismo è un settore chiave per l’economia del nostro Paese. Il rilancio di tale comparto rappresenta un’enorme opportunità di crescita occupazionale e di sviluppo”: queste le parole di Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, che chiedono di migliorare l’offerta turistica in Italia e di avviare un piano di rilancio del potere d’acquisto delle famiglie.


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