
Settimana bianca, Assoutenti: prezzi proibitivi e skipass in aumento fino al 30% in tre anni (Foto Pixabay)
Settimana bianca, Assoutenti: prezzi proibitivi e skipass in aumento fino al 30% in tre anni
Analisi di Assoutenti: settimana bianca sempre più cara, gli aumenti delle tariffe skipass sfiorano il +30% in tre anni. Per strutture ricettive listini a +20%
La settimana bianca è sempre più proibitiva – ammesso che i turisti riescano a trovare la neve, che in molte zone di montagna va scomparendo. I costi degli skipass corrono e le tariffe sfiorano un aumento del 30% in tre anni.
In alberghi e chalet i listini sono aumentati del 20% e sono anche molto vari: una settimana bianca prenotata oggi, da fine dicembre al 6 gennaio 2025, costa da un minimo di 1.745 a un massimo di 15.750 euro a Courmayeur. Se poi si guarda ai costi del lusso, si può arrivare a prezzi di decine di migliaia di euro.
È quanto emerge dal monitoraggio di Assoutenti sui costi della settimana bianca, “sempre più un salasso per gli appassionati della neve, a causa della valanga di rincari che si è abbattuta negli ultimi tre anni su tutto il comparto della montagna”.
Settimana bianca, rincari skipass
La denuncia, in occasione della partenza della stagione invernale, arriva da Assoutenti, che anche quest’anno ha realizzato un report per analizzare i costi dei servizi sciistici e le spese che attendono le famiglie. Lo scorso anno il giro d’affari delle vacanze sulla neve si è attestato a 11,2 miliardi di euro tra strutture ricettive, rifugi, ristoranti, scuole di sci, divertimenti, commercio e servizi, considerando nel computo sia le presenze di italiani (circa 8,9 milioni) che quelle di turisti stranieri.
L’associazione ha messo a confronto i costi degli skipass nel 2021, nel 2023 e nel 2024.
Quest’anno ad esempio il Dolomiti Supersky giornaliero costa 83 euro, con un rincaro del 3,8% rispetto allo scorso anno e del 23,9% sul 2021. Il Dolomiti Supersky stagionale costa 945 euro, rispettivamente più 2,2% e più 8,6%. Il Courmayeur giornaliero costa 67 euro, più 3,1% e più 19,6%.
“Ad alimentare il business della neve è soprattutto il caro-prezzi – spiega Assoutenti – Le tariffe degli skipass, anche in assenza del caro-energia, continua a salire senza sosta, registrando in alcuni casi rincari che sfiorano il +30% in tre anni: ad esempio per il Dolomiti Superski il biglietto giornaliero sale del +3,8% rispetto allo scorso anno e del +23,9% rispetto al 2021; a La Thuile il giornaliero rincara del 19,1% sul 2021 mentre a Courmayeur del 19,6% (+3,1% rispetto allo scorso anno). A Cervinia Valtournenche si spende il 3,4% in più sul 2023, +15,1% in tre anni. Incrementi più pesanti a Bormio, dove la tariffa giornaliera dello skipass sale del 5,4% rispetto alla passata stagione e addirittura del 28,3% sul 2021, e Livigno (+4,7% sul 2023, +27,9% sul 2021). Non va meglio a chi opta per gli abbonamenti stagionali: in Valle d’Aosta i rincari sono del +6,6% rispetto allo scorso anno, +23,7% sul 2021; a Livigno salgono del +4,9% in un anno e del +21,3% in tre anni; a Bormio del +4,6% su anno, +17,4% nel triennio”.

Migliaia di euro per sette giorni sulla neve (per chi può)
Assoutenti ha poi preso in esame i costi delle strutture ricettive per un soggiorno di una settimana nelle più rinomate località sciistiche italiane. In linea generale gli aumenti per la voce “servizi di alloggio” nelle regioni monitorate sono nell’ordine del +20% rispetto al 2021, con i listini di alberghi e chalet che riservano molte sorprese. Per una camera doppia dal 30 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 (7 notti), prenotando oggi attraverso i siti specializzati, si spendono da un minimo di 1.745 a un massimo di 15.750 euro a Courmayeur, da 2.111 a 8.075 euro a Livigno, da 1.449 a 9.867 euro a Ortisei, ma si può arrivare al record (per un target di extra lusso) di 83mila euro per un soggiorno di sette notti presso una “luxury home” di Cortina dʼAmpezzo.
«Con il caro-energia oramai alle spalle da oltre un anno e una inflazione inferiore all’1%, gli aumenti applicati dagli operatori turistici appaiono del tutto ingiustificati e inaccettabili – afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso – Un’arma a doppio taglio per il comparto del turismo perché, come abbiamo assistito questa estate, gli italiani reagiscono all’aumento delle tariffe modificando le proprie abitudini e tagliando il numero di notti fuori casa. Ma quest’anno saranno anche i turisti stranieri a punire le speculazioni sul turismo praticate in Italia: gli ultimi dati Demoskopika prevedono infatti flussi turistici al ribasso per la stagione invernale, con un forte calo per gli stranieri i cui arrivi scenderanno del -3,6% e i pernottamenti del -5,2%, a dimostrazione di come non solo gli italiani, ma anche gli stranieri abbiano deciso di difendersi dal caro-prezzi che investe le località turistiche della Penisola».
