Intoppi burocratici, formalismi, un esborso di soldi consistenti per un biglietto aereo che non serviva: è quanto accaduto a una donna di cittadinanza paraguayana ma residente in Italia da anni, sposata con un cittadino italiano, cui la compagnia aerea Iberia aveva negato l’imbarco costringendola ad acquistare un inutile biglietto di ritorno in Argentina, dove si era recata in viaggio con la famiglia. Confconsumatori ha seguito il caso, che si è chiuso con una condanna da parte del Giudice di Pace di Caltagirone nei confronti di Iberia.

La vicenda risale a gennaio 2015. Una famiglia di Grammichele (CT) aveva infatti acquistato i biglietti per un viaggio da Roma a Buenos Aires andata e ritorno, via Madrid, e i biglietti Catania-Roma per prendere il volo internazionale. Al momento del rientro (l’andata si era svolta senza problemi), al check-in nell’aeroporto di Buenos Aires un presunto intoppo “burocratico” fermava la donna, di cittadinanza paraguayana, ma residente in Italia da moltissimi anni, alla quale in un primo tempo veniva negato l’imbarco. Secondo quanto riferito dal personale della compagnia, essendo in possesso di passaporto extracomunitario (paraguayano), non poteva entrare in Europa se non avesse avuto anche un biglietto di ritorno in Argentina. E ciò nonostante fosse in possesso di regolare titolo di viaggio, ed anzi era certo che proveniva già dall’Italia. La donna, pur di tornare a casa, acquistava dunque un biglietto di ritorno in Argentina che naturalmente non veniva usato: il ticket le costava oltre 1200 euro.

La stessa compagnia aerea, spiega ancora Confconsumatori, ha poi cancellato il volo previsto da Madrid a Roma, sostituendolo con una altro partito oltre due ore dopo, causando la perdita della coincidenza per Catania. “I viaggiatori sono stati costretti a trascorrere l’intera notte in aeroporto a Roma, al freddo (la disavventura si è verificata in gennaio) e senza nessuna assistenza né informazione – ricorda ancora l’associazione – Il mattino successivo hanno preso il treno per rientrare a Catania, non avendo più la disponibilità economica per acquistare altri biglietti aerei, a causa della spesa non prevista per l’acquisto di quel biglietto ulteriore preteso dalla Compagnia aerea”.

Il Giudice di Pace di Caltagirone ha innanzitutto ritenuto del tutto arbitrario il comportamento di Iberia che aveva negato l’imbarco alla signora, senza neanche consultare l’Autorità di frontiera, e in merito alla riprogrammazione del volo da Madrid a Roma, ha ritenuto la violazione del Regolamento Comunitario n. 261/2004 che dispone precisi doveri di informazione e assistenza in capo ai vettori aerei comunitari. La sentenza ha imposto alla compagnia il rimborso integrale dell’acquisto dell’ulteriore biglietto per la cittadina e la condanna in favore di tutti i passeggeri della compensazione pecuniaria prevista in caso di ritardo e del risarcimento dei danni non patrimoniali e esistenziali per i disagi causati.


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