Treni, disagi e ritardi. Altroconsumo chiede indennizzi più alti (Foto Pixabay)

Rimborso del 30% del biglietto anche in caso di ritardi del treno compresi fra 15 e 30 minuti, casistica nella quale rientra il 45% dei ritardi. È una delle richieste avanzata da Altroconsumo a fronte dei nuovi disagi e disservizi che hanno caratterizzato il trasporto ferroviario. Alla luce dell’ennesimo problema, dunque, Altroconsumo rilancia la petizione “Treni: chiediamo i rimborsi” per chiedere che le autorità competenti prendano provvedimenti concreti e urgenti.

La petizione chiede per i passeggeri “indennizzi  più alti, più semplici da ottenere e commisurati ai disservizi subiti”.

L’associazione ricorda che negli ultimi mesi c’è stata una “sequela di disservizi e guasti” cui si aggiungeranno quelli legati ai cantieri programmati fra il 2025 e il 2026.

“Ma i lavori alle infrastrutture sono necessari e improcrastinabili; ad oggi infatti i Frecciarossa si arenano negli snodi ferroviari strategici, come Roma Termini, perché non esistono stazioni dedicate alla sola rete veloce ad eccezione di Bologna – spiega Altroconsumo – Devono però essere fatti nei tempi e nei modi che consentano agli utenti di fruire del servizio con i minori disagi possibili, non possono essere sempre e solo i passeggeri a pagare i disservizi e i disagi sulla rete”.

Secondo una recente indagine di Altroconsumo, un terzo di chi ha viaggiato con un treno ad alta o media velocità nel corso degli ultimi 12 mesi è arrivato in ritardo a destinazione.

La richiesta: indennizzi più alti, soglia di ritardo più bassa

“Chiediamo alle Autorità italiane ed europee – si legge nella petizione – un innalzamento delle percentuali di indennizzo e l’abbassamento della soglia di ritardo in conseguenza della quale deve scattare il diritto all’indennizzo. Il sistema dei rimborsi e degli indennizzi previsti dall’attuale Regolamento Ue n. 782/2021  dimostra tutta la sua inadeguatezza a compensare in modo equo i passeggeri”.

«Secondo la nostra ultima indagine, i disagi ferroviari sono sempre più frequenti anche a causa dei cantieri che hanno caratterizzato la scorsa estate e che proseguiranno nel 2025 e nel 2026 – commenta Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo – La modernizzazione della rete è certamente necessaria e prioritaria, ma deve andare di pari passo con il rispetto dei diritti dei passeggeri, che meritano un servizio di qualità adeguato ai costi sempre più elevati dei biglietti. Quanto sta accadendo evidenzia una grave carenza nella programmazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e non possiamo permettere che a pagarne il prezzo siano i passeggeri».

L’associazione chiede allora una modifica negli indennizzi e nei rimborsi previsti.

Prosegue Cavallo: «Gli indennizzi previsti dal Regolamento europeo non sono sufficienti: attualmente il rimborso del 50% del biglietto è previsto solo per ritardi superiori alle due ore. Noi chiediamo il rimborso totale del biglietto, il rimborso del 50% per ritardi superiori a un’ora per tutti i treni e a 30 minuti per i treni Alta Velocità, considerando che, secondo la nostra indagine, il 34% dei treni in ritardo rientra in queste tempistiche. Inoltre, il 45% dei ritardi si colloca tra i 15 e i 30 minuti, per i quali attualmente non è previsto alcun indennizzo. Per questi casi chiediamo un rimborso del 30% del biglietto. Come Altroconsumo chiediamo anche che i rimborsi siano automatici, senza inutili trafile burocratiche, e che il passeggero possa scegliere tra rimborso in denaro o sotto forma di voucher».


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