Taxi a Roma, c’è il parere dell’Autorità Trasporti. Codacons: pronti a impugnare il piano taxi
Taxi a Roma, è arrivato il parere dell’Autorità dei trasporti sul piano di Roma Capitale che dovrebbe portare a mille nuove licenze. Codacons contro il bando del Comune: pronti a impugnarlo al Tar Lazio e all’Antitrust
Taxi a Roma, è arrivato il parere dell’Autorità dei trasporti sull’atteso nuovo bando per i taxi nella Capitale. Dovrebbero essere mille nuove licenze a titolo oneroso.
Dall’Autorità dei trasporti è arrivato un parere articolato che dà un sostanziale via libera al bando e all’incremento del contingente taxi. Il parere fa riferimento alle richieste arrivate da Roma Capitale che appunto riguardano l’aumento del contingente taxi di mille unità e l’adeguamento delle tariffe.
Nel frattempo, arriva la protesta del Codacons che “annuncia battaglia contro il Comune di Roma” e si dichiara “pronta ad impugnare al Tar del Lazio il piano taxi studiato dall’amministrazione capitolina”, ricorrendo anche all’Antitrust.
Taxi a Roma, mille nuove licenze
Come si legge nel parere dell’Art, secondo i dati di Roma Capitale, l’attuale contingente taxi è di 7.700 licenze attive e “solo solo 31 veicoli attrezzati per l’incarrozzamento degli utenti su sedia a rotelle”.
La richiesta di parere riguarda dunque “un incremento del contingente taxi di 1.000 unità (pari al +13% circa dell’attuale contingente), di cui 150 taxi per PMR, da attuare ai sensi dell’art. 6 del d.l. 223/2006 mediante il rilascio delle licenze a titolo oneroso”.
Nel parere si legge che “Roma Capitale ha proceduto ad analizzare le richieste di corse rimaste inevase (oltre 4 milioni nel 2023, pari complessivamente al 30,26% del totale di richieste di servizio pervenute) attraverso i dati ottenuti da tre delle cooperative locali, alle quali afferiscono il 70% circa delle attuali licenze”. E “l’ente stima un “valore nominale” del fabbisogno licenze di 2.330 unità, che aggiunte alle 7.715 esistenti porterebbero il contingente a oltre 10.000 taxi”. In una prima fase però, considerati gli interventi sul trasporti pubblico e la promozione dei servizi di sharing mobility, il Comune ritiene di rilasciare 1000 licenze e “a seguito del monitoraggio dei risultati raggiunti con il nuovo assetto, valutare il rilascio delle restanti licenze di cui al fabbisogno stimato”.
Per l’Art dunque “le evidenze fornite da Roma Capitale a supporto dell’adeguatezza dell’incremento del contingente proposto non possono intendersi definitive e pertanto le 2.330 licenze previste quale ampliamento dell’attuale contingente sono da considerarsi, cautelativamente, come una stima per difetto del fabbisogno reale. Pertanto, è necessario che Roma Capitale provveda in prospettiva a rivalutare i fabbisogni effettivi di nuove licenze sulla base sia di analisi sulla propensione all’uso dei taxi delle diverse categorie di utenza potenziale, sia di un adeguato sistema di monitoraggio del servizio taxi. Quest’ultimo dovrebbe tendere a intercettare l’intero contingente, rilevando almeno i dati delle richieste di servizio inevase, dei tempi di attesa degli utenti e del numero di corse medio effettuate da ciascun tassista, disaggregati per diverse ore del giorno, giorni della settimana e periodi dell’anno”.
Detto questo, “si valuta favorevolmente l’aumento del contingente delle licenze taxi mediante il rilascio, in una prima fase, del numero di licenze previste da Roma Capitale”.
L’Art chiede fra l’altro di aumentare le attività di controllo sul rispetto da parte dei tassisti della presa in carico delle chiamate e a Roma Capitale di adottare una Carta della qualità del servizio taxi.
Codacons contro il bando del comune di Roma sui taxi
Nel capitolo sull’aggiornamento delle tariffe, si prevede fra l’altro l’introduzione di una corsa minima feriale di 9 euro e di una corsa minima festiva di 12 euro.
Questo è uno dei punti sui quali si sofferma il Codacons, molto critico verso il piano comunale di Roma sui taxi.
«La nostra bocciatura sulle nuove misure varate dal Campidoglio è totale – afferma il presidente Carlo Rienzi – Si tratta di provvedimenti che andranno ad esclusivo vantaggio dei tassisti e danneggeranno sotto tutti i fronti gli utenti. La tariffa minima da 9 a 12 euro, ad esempio, è a tutti gli effetti una stangata per i cittadini e introdurrà rincari occulti a danno dei consumatori che utilizzano il servizio. L’aumento delle licenze, invece, appare come una vergognosa elemosina: 1.000 auto bianche in più sono assolutamente insufficienti, a fronte di un fabbisogno che va dai 3.000 ai 5.000 taxi in più nella capitale, e di oltre 4 milioni di chiamate inevase nel 2023, oltre il 30% del totale».
Il Codacons si dice dunque pronto a «bloccare sul nascere l’iter avviato dal Comune di Roma per il nuovo bando sui taxi, impugnando al Tar tutti gli atti dell’amministrazione chiedendone la sospensione e la nomina di un commissario ad acta che realizzi un piano davvero efficace per la città».