Auto elettrica, torna la sperimentazione dell’Arera. Adiconsum: i problemi sono altri
Riparte la sperimentazione “smart” dell’Arera, l’Autorità per l’energia, sulle auto elettriche. L’analisi di Adiconsum
Riparte la sperimentazione “smart” dell’Arera, l’Autorità per l’energia, sulle auto elettriche. L’iniziativa, avviata nel 2021 e ora prorogata, prevede per chi aderisce benefici economici per favorire la ricarica dei veicoli elettrici fino al 31 dicembre 2025. Di cosa si tratta? La sperimentazione dà la possibilità ai clienti che aderiscono di aumentare la potenza del contatore notturna e nei giorni festivi fino a 6 kW, mantenendo il contratto di energia elettrica a 3 kW con zero costi per l’ampliamento temporaneo.
Dal 15 febbraio e fino al 31 dicembre 2024 i possessori di un veicolo elettrico, che ancora non aderiscono all’iniziativa, potranno presentare la domanda attraverso il sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Chi già partecipa alla sperimentazione invece continuerà a beneficiare delle agevolazioni senza dover ripresentare la domanda.
Adiconsum: “L’aiuto è marginale, i problemi sono altri”
Per Adiconsum l’incentivo dell’Arera è “marginale”. Tre le motivazioni per cui, secondo l’associazione, l’iniziativa promossa da Arera e Gse non è sufficiente: innanzitutto le colonnine di ricarica già attualmente in commercio sono in grado di gestire la potenza di tensione senza far scattare il limitatore di potenza anche con soli 3 kW, inoltre di notte qualsiasi abitazione consuma pochissimi kWh e quindi la ricarica dell’auto avviene senza problemi con auto dotate di media potenza (la maggioranza), ed infine il costo per innalzare la potenza del proprio contatore in modo costante ormai è irrisorio e ne hanno necessità solo auto elettriche con batterie molto capienti.
In cima alla lista dei problemi su cui invece si dovrebbe intervenire, spiega Adiconsum, ci sono gli alti costi dell’energia elettrica e le ricariche pubbliche, le cui tariffe a consumo ultimamente sono molto più alte del PUN e lontane dalle tariffe residenziali, nonostante il Parlamento della precedente legislatura avesse chiesto di uniformare o comunque di avere tariffe delle ricariche pubbliche e residenziali simili tra loro.
A livello di macro-aree di distribuzione, il 57% delle infrastrutture si trova nel Nord Italia, il 23% al Centro e il restante 20% al Sud e nelle Isole. La regione più virtuosa su questo dato è la Lombardia (18%) con 4.130 punti, seguita da Piemonte, Lazio ed Emilia-Romagna con circa il 10% a testa. (Fonte: thefcharging.com)
“Sarebbe ora di sperimentare una tariffa dell’energia elettrica dedicata alla mobilità privata, come da noi richiesto in più occasioni, rimanendo purtroppo inascoltati”, commenta Adiconsum.
I costi
L’associazione sottolinea inoltre che l’Arera propone un aiuto limitato, fa risparmiare l’una tantum di 200 euro e una parte dei 60 euro l’anno, ma il contatore rimane comunque di 3 kW visto che viene switchato a 6 kW soltanto negli orari notturni stabiliti dall’Autorità ed esclusivamente per la ricarica elettrica dell’auto, a differenza di quello che avviene con l’innalzamento di potenza definitivo.
di Aurora Cusumano