Tornare a viaggiare, di cosa hanno paura gli italiani?
C’è voglia di tornare a viaggiare nell’estate 2021. Ma di cosa hanno paura i viaggiatori? Due le principali preoccupazioni: temono il contagio e la perdita di soldi in caso di un rinvio o della cancellazione del viaggio
Sì viaggiare, evitando le paure più diffuse. L’estate 2021 si presenta al bivio fra la voglia di viaggiare e la paura di tornare a viaggiare. Perché la pandemia morde, le limitazioni agli spostamenti non sono finiti e ci si trova un po’ al bivio fra l’avvio delle certificazioni verdi decise dal decreto Riaperture e analoghi certificati che l’Europa sta discutendo – il Digital Green Certificate o certificato verde digitale.
Dove andranno gli italiani questa estate? O meglio ancora: torneranno a viaggiare o avranno paura? E di cosa?
Le paure degli italiani nel tornare a viaggiare
La travel company digitale Tramundi ha dunque cercato di capire quali siano le principali paure degli italiani nel tornare a viaggiare.
La prima paura è quella di contagiarsi: riguarda il 27,6% degli intervistati. La seconda è quella di perdere soldi e denaro per la cancellazione o il rinvio del viaggio per eventuali nuove restrizioni, indicata dal 18,9% degli intervistati.
Il sondaggio, fatto su mille intervistati, evidenzia poi che le paure di chi vuole rimettersi in viaggio risentono anche di genere ed età. Per dire: le donne temono più degli uomini di dover affrontare periodi di quarantena o di isolamento fiduciario –20,8% contro il 7,7% degli uomini.
Gli uomini si preoccupano di più di questioni economiche e sono spaventati dall’eventualità di perdere soldi per via di rimandi, cancellazioni, malattie o nuove restrizioni (27% contro il 14,5% delle donne).
I più impauriti dal rischio contagio sono i giovani della generazione Z. Nella fascia di età più giovane è anche più diffusa la preoccupazione economica di perdere soldi per rimandi e cancellazioni di viaggio.
Fra voglia di viaggiare…
C’è voglia di tornare a viaggiare, dice il sondaggio di Tramundi.
«Il 52,6% degli intervistati non vede l’ora di tornare a viaggiare, non appena consentito. Il 21,1% è maggiormente proiettato verso questa estate, sognando una rilassante vacanza sulle migliori spiagge italiane oppure fra isole incontaminate in mezzo al mare».
Un altro 21,1% afferma che tornerà a viaggiare appena la pandemia sarà finita mentre il 7,9% dice che lo farà appena sarà vaccinato. Solo l’1,3% dice che non ha più voglia di viaggiare.
… paura di contagiarsi o di perdere soldi…
In linea generale, la prima paura indicata nel tornare a viaggiare è la possibilità di contagiarsi: dice così il 27,6% degli intervistati.
Segue la possibilità di perdere soldi per cancellazioni o rinvio del viaggio, indicata dal 18,9% degli intervistati.
Il 16,1% indica come paura la quarantena durante il viaggio o al ritorno, il 10,8% ha paura di trovarsi suo malgrado in luoghi affollati. Solo il 16,2% dice di non aver paura di nulla.
… e differenze generazionali
Ci sono inoltre differenze generazionali. Secondo il sondaggio, la Generazione X (nata tra il 1965 e il 1980) è quella che ha meno paure e la preoccupazione più frequente per loro è legata alla potenziale esposizione al virus e il conseguente contagio (33,3%).
I più giovani hanno qualche volta più paura e condividono preoccupazioni economiche.
«I Millennials (nati tra il 1981 e il 1995) e la Generazione Z (i nati dal 1996 al 2010) hanno paure molto simili e più orientate all’universo economico e sociale – evidenzia il sondaggio – Il timore di perdere denaro a causa di improvvise cancellazioni o rinunce è alto, elemento che sottolinea ancora una volta l’attenzione alle finanze di quelle fasce di età che non hanno una fonte di reddito sicura. A preoccupare Millennials e GenZ c’è anche l’eventualità di trovarsi in quarantena o isolamento fiduciario (durante o dopo il viaggio) non potendo così tornare al lavoro, o agli studi, come pianificato (19,4% per i Millennials e 17,4% per la GenZ). Stupisce che la GenZ sia quella con la maggior paura di contagiarsi (37,3%) e di rimettersi in viaggio (solo il 7,7% dichiara di non avere timori o preoccupazioni), superando la Generazione X e i Millennials».