Incidenti stradali, nel 2023 oltre 3 mila morti sulle strade d’Italia
Nel 2023 si contano oltre 3 mila vittime sulle strade italiane. Ci sono 8 morti e 46 feriti gravi al giorni. I dati Aci-Istat sugli incidenti stradali. In aumento le vittime su monopattini e biciclette
Nel 2023 si contano oltre 3 mila vittime sulle strade italiane. Ogni giorno lascia sulle strade 8 morti e 46 feriti gravi. Le vittime sono in flessione mentre aumentano incidenti e feriti.
L’Istat ha appena pubblicato il report sugli incidenti stradali nel 2023.
I dati Aci-Istat evidenziano che il 2023 è caratterizzato da una stabilizzazione nella mobilità rispetto al 2022, anno nel quale era stato rilevato un netto incremento, in termini di spostamenti registrati, rispetto al periodo delle fasi più acute della pandemia. Sul fronte dell’incidentalità stradale, nel 2023 si registra un lieve miglioramento per il numero delle vittime rispetto all’anno precedente; in controtendenza aumentano incidenti e feriti, seppur in maniera contenuta.
Incidenti stradali in Italia, oltre 3 mila morti nel 2023
Nel 2023 sono 3.039 i morti in incidenti stradali in Italia (-3,8% rispetto all’anno precedente), 224.634 i feriti (+0,5%) e 166.525 gli incidenti stradali (+0,4%). I valori sono in lieve aumento rispetto al 2022 per incidenti e feriti, ma in diminuzione per le vittime. Si registra ancora, invece, una diminuzione nel confronto con il 2019 per incidenti, vittime e feriti (rispettivamente -3,3, -4,2% e -6,9%).
Aumentano però le vittime fra i conducenti di monopattini, di biciclette e bici elettriche. Si contano in particolare 1.332 vittime tra gli occupanti di autovetture (-3,1%), 734 tra i motociclisti (-6,0%), 68 tra i ciclomotoristi (-2,9%), 485 tra i pedoni (0,0%). Tra gli occupanti di autocarri si registrano 112 deceduti (-32,5%), mentre per le biciclette e le biciclette elettriche le vittime sono 212, in aumento rispetto al 2022 quando erano 205 (+3,4%). Aumentano anche gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici (conteggiati dal 2020): gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.929 nel 2022 a 3.365 nel 2023, i feriti da 2.787 a 3.195, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 21 (nel 2022 erano 16).
I dati a livello europeo dicono nella Ue27 il numero delle vittime diminuisce in maniera contenuta nel 2023 (-1,5% rispetto all’anno precedente), dopo l’aumento dell’anno precedente che era seguito a una drastica riduzione nei due anni di pandemia (-10% sul 2019). Complessivamente, nel 2023 le vittime sono 20.385, contro 20.685 del 2022 e 22.761 del 2019. Ogni milione di abitanti si contano 45 morti per incidente stradale nella Ue27 e 52 in Italia, che resta al 19° posto della graduatoria europea.
Da cosa dipendono gli incidenti? Le prime tre cause sono relative a comportamenti errati alla guida: quelli più frequenti sono la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata, che rappresentano in tutto il 36,5% dei casi (80.057), valore stabile nel tempo.
La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato dopo la sosta vietata e rappresenta il 37% del totale delle violazioni del codice della strada. In lieve calo le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, a fronte di un forte incremento di quelle per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto e aumentano le sanzioni per guida in stato di ebbrezza, soprattutto la quota elevata dalle Polizie Locali.
UNC: una carneficina
«Una carneficina! Anche se i morti sono in calo si tratta sempre di una strage inaccettabile che va contrastata in primo luogo potenziando i controlli, decisamente carenti per le gravi infrazioni – ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Secondo i dati di oggi (ieri,ndr), ad esempio, tra i comportamenti errati alla guida che si confermano come causa più frequente di incidente c’è il mancato rispetto della precedenza che determina, escludendo i semafori, il 12,2% degli incidenti, percentuale che sale al 14,5% nelle strade urbane. Peccato che le multe della polizia locale per violazione dell’art. 145 del Codice della strada siano appena 20.745, lo 0,3% di quelle da loro complessivamente comminate per le violazioni del titolo V del Codice della strada, pari a 6.831.410». Per l’associazione insomma i Comuni non sanzionerebbero a sufficienza le infrazioni più pericolose.
Anci: lontano l’obiettivo di dimezzare la mortalità
L’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) sottolinea che è ancora lontano l’obiettivo del dimezzamento della mortalità sulle strade. E richiama l’attenzione contro droghe e alcol alla guida.
I dati dell’Istat, evidenzia l’Anci, “mostrano ancora una volta come purtroppo si allontani l’obiettivo UE 2030 di un dimezzamento della mortalità su strada”.
“Sebbene il 2023 abbia registrato una lieve diminuzione dei decessi in incidenti stradali (-3,8% rispetto al 2022), il dato non appare incoraggiante per diversi motivi: non si riesce a scendere sotto i 3000 morti all’anno sulle strade italiane, collocando il nostro Paese alla 19esima posizione rispetto agli altri partner dell’Unione – spiegano i Comuni – Nelle principali città italiane non si scende sotto i 300 morti all’anno, altro dato inaccettabile. Inoltre, nonostante gli sforzi profusi con il Piano nazionale sicurezza stradale 2030 assistiamo ad un aumento degli incidenti complessivi e di quelli mortali a danno di ciclisti, utenti di monopattini elettrici e pedoni, cioè degli utenti vulnerabili della strada soprattutto legati all’eccesso di velocità, come più volte evidenziato dalla comunità scientifica. ISTAT ci dice che l’indice di mortalità per i pedoni è quattro volte superiore a quello di occupanti di autovetture, mentre è di due volte superiore per i ciclisti”.
Da Comuni e Polizie locali, spiega l’Anci, c’è stato un aumento del 23,3% delle sanzioni a chi guida in stato di ebbrezza, “dato che conferma, purtroppo, come sia necessario un salto di qualità nell’offerta di educazione stradale rivolta ai giovani sui rischi di condurre autoveicoli e motoveicoli sotto l’effetto di alcool o stupefacenti”.
“Serve – conclude l’Anci – un nuovo patto tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Interno, Ministero della istruzione e del merito e Comuni partendo dalle esperienze realizzate, per rafforzare le azioni di prevenzione e di educazione stradale nelle scuole, di contrasto ai comportamenti a rischio alla guida e azioni specifiche contro l’uso delle droghe e alcool alla guida”.