Airbag Takata, Adoc: incontro “deludente” fra Consumatori, Ministero e Stellantis (Foto Pixabay)

Il caso degli airbag Takata difettosi agita il sonno degli automobilisti, che non possono guidare automobili pericolose – l’airbag rischia di scoppiare, da qui il richiamo di migliaia di autovetture – ma che finora sono rimasti in gran parte a piedi, senza auto di cortesia e alle prese con riparazioni difficili. Sul banco degli imputati ci sono i richiami degli airbag Takata e l’odissea vissuta dagli automobilisti, stretti fra l’impossibilità di usare l’auto (gli utenti denunciano l’indisponibilità, presso i centri assistenza autorizzati, delle componenti necessarie alla riparazione) e i risarcimenti tuttora negati. Ieri si è svolto un incontro fra le associazioni dei consumatori, Stellantis e il Ministero.

Il presidente del CNCU Massimo Bitonci è stato molto critico: «La lettera inviata da Stellantis ai 169 mila possessori di Citroen C3 e Ds3 inerente il richiamo degli airbag Takata è un chiaro tentativo di scarico di responsabilità su famiglie e consumatori».

L’azione di richiamo in Italia riguarda circa 160 mila vetture con airbag Takata che rischiano in pratica di “esplodere” rovinosamente, e rappresentano un pericolo fortissimo, perchè, come si legge nelle lettere inviate dalle aziende produttrici, “le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggi dell’airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte”.

Le società hanno dunque richiamato oltre 497mila vetture Citroën modello C3 e oltre 108mila veicoli modello DS3 non solo in Italia, ma anche in altri Paesi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa.

Adoc: “Incontro deludente, chiediamo risarcimento danni”

Adoc chiede soluzioni immediate, tra cui “la sostituzione delle auto a tutti i proprietari interessati, la fornitura di auto di cortesia e la riparazione delle auto presso un numero maggiore di officine”.

Sostiene la presidente Adoc nazionale Anna Rea: «Pur apprezzando la disponibilità dell’azienda al confronto, per quanto in ritardo, giudichiamo assolutamente insufficiente e deludente l’incontro tra le Associazioni dei Consumatori aderenti al CNCU, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Stellantis, che si è svolto ieri, in riferimento alle 169 mila autovetture Citroen C3 e Ds3 sugli airbag Takata difettosi richiamati dall’azienda che presentano un grave rischio per la sicurezza in caso di incidente».

«Troviamo, inoltre, fuori luogo il tono perentorio della lettera inviata dall’azienda ai proprietari delle auto, in cui si cerca di scaricare su di loro le responsabilità – ha continuato Anna Rea – Oltre alla sostituzione immediata delle auto, chiediamo anche il risarcimento danni, considerando i disagi subiti dagli automobilisti a causa delle autovetture ferme da settimane, al mancato utilizzato della propria autovettura in quanto bene indispensabile per la vita quotidiana, al deprezzamento delle macchine, ai costi del bollo e dell’assicurazione per auto ferme».

Nei prossimi giorni è in calendario un nuovo incontro.

«Ci auguriamo – ha concluso la presidente Adoc Anna Rea – che per quella data si trovino risposte concrete a tutte le nostre domande, in caso contrario saremo costretti a dare corso alle azioni legali al momento sospese».


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