Airbag Citroën, Movimento Consumatori lancia class action
Il Movimento Consumatori lancia una class action sul caso degli airbag difettosi Takata montati sulle Citroën e chiede il risarcimento dei danni per i proprietari delle auto
Il caso degli airbag difettosi Takata non è affatto concluso. E fra le iniziative che ormai diverse associazioni di consumatori hanno lanciato a tutela degli automobilisti che non possono usare la propria auto per la campagna di richiamo degli airbag, c’è il Movimento Consumatori che ha lanciato una class action chiedendo il risarcimento dei danni per i proprietari delle Citroën C3 e DS3.
L’associazione, informa oggi una nota, ha depositato, presso il tribunale di Torino, una class action contro Groupe PSA SpA, Stellantis NV e Citroën Automobiles SA per ottenere il risarcimento dei danni subiti dai proprietari delle auto Citroën C3 e DS3, dotate di airbag difettosi Takata, montati su circa 180 mila autovetture vendute in Italia tra il 2009 e il 2019.
«L’iniziativa – dichiara Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – nasce dalla volontà di assicurare sicurezza e giustizia ai cittadini che per anni hanno circolato su un veicolo pericoloso e che, in molti casi, non hanno ancora ricevuto un intervento risolutivo, nonostante siano passati anni da quando i rischi erano noti a livello globale, come già riconosciuto dal tribunale di Torino con il provvedimento d’urgenza reso in esito all’azione inibitoria di Udicon. Sono in gioco importanti diritti fondamentali della persona e dei consumatori, quali salute e sicurezza dei prodotti che MC vuole proteggere con ogni sforzo».
Airbag Takata, ormai un’odissea
L’odissea per gli automobilisti si trascina dallo scorso maggio, quando gli airbag Takata sono stati oggetti di una campagna di richiamo lanciata dal gruppo Stellantis, con l’indicazione di sospendere immediatamente la guida.
Sono airbag difettosi perché, in caso di incidente, possono esplodere violentemente, generando schegge di metallo che, come vere e proprie “bombe”, possono ferire o uccidere i passeggeri. La storia fra l’altro affonda le sue radici nel tempo. Come ricostruisce Movimento Consumatori, Takata, leader mondiale nella produzione di componenti per la sicurezza automobilistica, è fallita nel 2017 a causa di un debito di oltre 8 miliardi di euro, accumulato a seguito di numerose campagne di richiamo che, avviate fin dal 2008, hanno coinvolto quasi cento milioni di veicoli in tutto il mondo. Citroën ha però continuato a installare gli airbag fino al 2019.
«Movimento Consumatori – spiega Paolo Fiorio, legale che assiste l’associazione nella class action – ha contestato la violazione delle norme sulla sicurezza dei prodotti e diverse pratiche commerciali scorrette sia nell’immissione delle auto sul mercato sia nell’organizzazione della campagna di richiamo che si è rivelata tardiva e inadeguata. Con l’azione di classe, MC vuole che sia riconosciuto il diritto di tutti i consumatori interessati di ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti alle pratiche commerciali scorrette, alla lesione del diritto di utilizzare la propria auto e alla grave esposizione al rischio protratta per molti anni».
Ancora oggi molti proprietari delle C3 e DS3 continuano a lamentare ritardi e difficoltà per la sostituzione degli airbag difettosi e per la consegna delle auto sostitutive. MC ha già raccolto oltre 300 adesioni alla class action: tutti i consumatori proprietari di una C3 e DS3 possono partecipare gratuitamente, compilando il modulo disponibile sul sito ufficiale del Movimento Consumatori.