Airbag Citröen, Codacons: il Tribunale di Torino dà ragione ai consumatori (Foto Pixabay)

Airbag Citröen, la spuntano i consumatori. Il Tribunale di Torino ha accolto un’azione inibitoria proposta da Codacons, Adusbef e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi: Psa Italia è stata condannata a fornire un’auto sostitutiva agli automobilisti coinvolti nella campagna di richiamo degli airbag difettosi e a completare con urgenza la loro sostituzione. Il gruppo dovrà completare entro il 31 gennaio 2025 le operazioni di sostituzione del kit-airbag sulle ore 127 mila vetture che hanno già eseguito il check-in e mettere l’autovettura sostitutiva, o il voucher per il servizio di car-sharing, a disposizione del cliente entro 7 giorni dalla sua richiesta. È quanto informa in una nota il Codacons.

Il caso degli airbag difettosi

Il caso, ricorda il Codacons, è quello degli airbag difettosi che interessa circa 190 mila veicoli Citroen C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e 2019, airbag la cui attivazione in caso di incidenti potrebbe avere conseguenze letali per i passeggeri in quanto “potrebbero rompersi con una forza eccessiva, con il rischio che frammenti di metallo colpiscano gli occupanti del veicolo”.

La storia degli airbag difettosi Takata inizia da lontano. In Italia la vicenda degli airbag prodotti dall’azienda giapponese ha assunto rilevanza mediatica a maggio di quest’anno con l’arrivo della comunicazione che notificava a migliaia di persone un difetto nei dispositivi di gonfiaggio dei cuscini salvavita delle automobili di cui erano proprietari. Nella nota, trasmessa da Groupe PSA e DS Automobilies in qualità di aziende produttrici delle vetture coinvolte, veniva specificato che “le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggi dell’airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte”. Si raccomandava quindi ai destinatari delle lettere di non utilizzare i veicoli.

Le società hanno dunque richiamato oltre 497 mila vetture Citroën modello C3 e oltre 108 mila veicoli modello DS3 non solo in Italia, ma anche in altri Paesi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Sotto i riflettori delle associazioni dei consumatori è dunque finita ben presto quella che è diventata un’odissea per molti automobilisti, stretti fra l’impossibilità di usare l’auto – gli utenti hanno denunciato l’indisponibilità, presso i centri assistenza autorizzati, delle componenti necessarie alla riparazione – e risarcimenti negati.

Airbag difettosi, auto sostitutiva entro 7 giorni dalla richiesta

Il Codacons fa dunque sapere che il Tribunale di Torino ha emesso oggi una ordinanza con cui, accogliendo le richieste di Codacons, Assourt e Adusbef, “condanna GROUPE PSA ITALIA S.p.A. a cessare le condotte omissive poste in essere in pregiudizio dei clienti” e ordina di adottare una serie di misure per eliminarne gli effetti.

Fra queste, “individuare i proprietari nei cui confronti la raccomandata già inviata non abbia avuto esito positivo, perché irreperibili o per altre ragioni”, ed entro 15 giorni inviare “con raccomandata A/R all’indirizzo così accertato o con PEC ove possibile, una nuova comunicazione dell’esigenza di interrompere la guida del veicolo e di avviare la procedura di check-in on line o via telefono, con tutti i dati necessari a tal fine”.

Il gruppo dovrà inoltre pubblicare a tutta pagina sui quotidiani cartacei  Corriere della Sera, La Repubblica, Gazzetta dello Sport, e nella home page dei siti internet TGCOM 24, Fanpage, Corriere della Sera, un avviso contenente notizia della campagna di richiamo, descrizione del pericolo e comunicazione dell’esigenza di avviare la procedura di check-in on line o via telefono.

Dovrà completare entro il 31.1.2025 le operazioni di sostituzione kit-airbag sui 127.036 veicoli che al 23.9.2024 hanno eseguito il check-in.

L’altra misura richiesta è di inviare agli utenti che hanno già svolto il check-in la comunicazione con l’avviso sia della possibilità di fare richiesta di un’auto sostitutiva (o di optare per voucher di car-sharing dove il servizio è presente) e di ottenerla entro 7 giorni dalla richiesta, senza costi o al massimo con un deposito cauzionale di € 150 che corrisponderà al limite di responsabilità del cliente, sia del fatto che – ove non sia già individuata la data programmata per l’intervento di riparazione del loro veicolo  – questo potrà avvenire al più tardi entro il 31.1.2025. La stessa comunicazione va inviata agli altri utenti con l’avviso che l’intervento di riparazione sarà effettuato con tutta probabilità in data successiva al 31.1.2025. L’autovettura sostitutiva o il il voucher per il servizio di car-sharing vanno messi a disposizione del cliente entro 7 giorni dalla sua richiesta.

«Questa decisione del Tribunale di Torino – commentano le associazioni – è una grande vittoria per tutti i consumatori italiani, che sottolinea come la responsabilità sociale delle grandi imprese non sia solo nella qualità della produzione e nella vendita dei prodotti, ma anche e in primis nell’ intervenire immediatamente nel caso di criticità che mettono in grave pericolo la sicurezza e la salute degli utenti».


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