E’ in corso a Grosseto l’udienza preliminare per il processo sul naufragio della Costa Concordia, avvenuto ormai più di un anno fa (il 13 gennaio 2012) di fronte all’Isola del Giglio, in cui persero la vita 32 persone e molte altre rimasero ferite. Si discute sul rinvio a giudizio di sei indagati. Il gruppo Costa Crociere ha già annunciato di voler patteggiare per un milione di euro.
Dall’altro lato il Comune di Isola del Giglio ne chiede almeno 80 come risarcimento danni stimati, secondo i legali del Comune, “agli evidenti irreparabili danni alla propria identità, alla sua naturale vocazione turistica e alla sua immagine destinata ormai ad essere associata a tale tragico evento”.
E ci sono poi le Associazioni dei consumatori che si sono costituite parte civile al processo per controllare che sia fatta giustizia e che vengano rispettati i diritti dei passeggeri coinvolti.
“Il Codici si impegna in prima linea per far sì che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici –  L’associazione deposita la costituzione di parte civile e chiede la chiamata di Costa Crociere quale responsabile civile. Troppe vittime sono morte inutilmente, le persone sopravvissute al disastro si stanno ancora chiedendo se tutto ciò si sarebbe potuto evitare. Vogliamo giustizia per tutte le persone che hanno sofferto e ancora soffriranno a causa di questa storia”.
Al processo partecipa anche Confconsumatori che chiederà la chiamata di Costa Crociere come responsabile civile nel processo penale per vederla condannata in solido con gli imputati al risarcimento dei danni patiti dalle vittime.
Oggi hanno chiesto di costituirsi parte civile al processo anche il Codacons e l’Associazione Utenti del Trasporto Aereo Marittimo e Ferroviario che spiegano: “Solo grazie agli autorevolissimi consulenti (come il Prof. Bruno Neri) che si sono messi a disposizione del Codacons è stato possibile scoprire le vere cause del naufragio del Giglio, e sarebbe davvero assurdo se proprio ora chi è in grado di dare un contributo concreto all’accertamento della verità, venisse escluso dal processo. Le eventuali somme che le due associazioni otterranno a titolo di risarcimento saranno interamente devoluti ad iniziative e progetti concernenti la sicurezza della navigazione marittima e, comunque, dei trasporti in generale”.


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