“Sarà un fondo europeista, innovativo, personalizzabile”. Così Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi-Confesercenti, descrive il fondo di garanzia messo a punto dalla sua organizzazione che, come previsto dalla normativa comunitaria, prenderà il posto, insieme a quelli realizzati dalle altre associazioni di categoria, del Fondo di Garanzia pubblico. Dal 1° gennaio del 2016 infatti l’articolo 51 del Codice del Turismo è stato abrogato in ottemperanza alla procedura d’infrazione europea che richiamava il nostro ordinamento ad adeguarsi alle normative che impediscono che un fondo alimentato direttamente dai privati possa essere a gestione statale ed essere inserito nel bilancio statale.
Presto annunceremo ufficialmente la costituzione ed il nome del fondo”, spiega Rebecchi, “ma intanto, è importante che le imprese del settore ne conoscano le caratteristiche ed il modo più semplice e veloce per aderirvi. Il fondo, fanno sapere dall’associazione, è fortemente in linea con le politiche europee in materia di pacchetti turistici ed è impostato in modo tale da recepire velocemente le normative comunitarie come il rilascio dei certificati al turista e il pagamento, sia per i Tour Operator sia per le Agenzie Di Viaggio a consumo, sull’effettivo venduto, consentendo di osservare una modalità di pagamento fluttuante commisurata alle vendite.
Sarà innovativo”, aggiunge ancora il presidente di Assoviaggi, “perché permpetterà alle imprese che vi aderiranno di recuperare, nel momento in cui decidessero di uscirne, una parte della quota accantonata. Personalizzabile, perché le formule di adesione al fondo non saranno rigide e precostituite, ma variabili, sulla base delle caratteristiche dell’impresa in termini di numero di turisti movimentati o di fatturato realizzato”.
L’adesione al Fondo avrà un carattere distintivo per le imprese: a tutela dei clienti infatti il sistema di garanzia è monitorato dall’Accordo Confesercenti – Federconsumatori – Adusbef sottoscritto il 25 maggio 2016. Per Assoviaggi il Fondo rappresenta un servizio ai soci e non una opportunità di business e le prime garanzie verranno proprio dalla professionalità delle imprese.
“Abbiamo pensato”, conclude Rebecchi, “ad un fondo equo che ragionasse in modo diverso rispetto a tutti gli altri: le imprese contribuiranno in misura proporzionale al loro giro d’affari o al numero di passeggeri venduti per i soli pacchetti turistici organizzati ed intermediati, una formula già sperimentata con successo in Europa”.


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