L’Italia è un Paese di anziani, ma non si cura di loro. Tra il taglio delle pensioni, l’aumento della pressione fiscale e le preoccupazioni per una situazione economica che non sembra migliorare, gli over 64 sono tra i più colpiti da questa crisi mondiale. E saranno i primi a passare l’estate a casa: quasi la metà degli over 64 non partirà per le vacanze a causa della crisi economica (il 27,8%) o perché non è solita andare in vacanza d’estate (il 20,6%). E chi parte di certo non si darà alla pazza gioia: il 13,60% degli over 64 passerà in vacanza meno giorni del solito, e il 12,20% si godrà le ferie cercando di spendere meno. In generale il 52,1% di chi riuscirà a scappare dalla città, sceglierà la propria destinazione in base al proprio reddito disponibile. E’ quanto emerge dal sondaggio Confesercenti-Swg sulle vacanze degli italiani.
I nostri anziani stanno accusando pesantemente il colpo della crisi e come dargli torto: secondo i dati di Confesercenti, infatti, il pensionato “medio”, con una pensione di circa 762 euro netti al mese, subirà nel 2012 una riduzione di potere d’acquisto pari a 410 euro. Un taglio che, sommato a quelli subiti fra il 2008 e il 2011 (554 euro), porta a quasi il 9% la caduta della pensione reale netta in un quinquennio. E il fenomeno, in assenza d’interventi, crescerà in maniera esponenziale nei prossimi anni, per toccare il 12% nel 2014.
Nonostante, quindi, i pensionati abbiano più tempo a disposizione, non potranno godersi un bel periodo di vacanza: quasi il 70% di chi partirà soggiornerà fuori al massimo 14 giorni; il 6% addirittura per soli 2 o 3 giorni, contro una media nazionale del 4,4%. L’unica fortuna, forse, che gli è concessa è quella di scegliere il periodo meno costoso per partire: il 26% è andato in vacanza a maggio/giugno, contro il 14,6% del totale di tutte le fasce d’età, e il 27,4% aspetterà settembre, contro una media nazionale del 18,6%.
L’albergo è ancora la dimora più appetibile per le vacanze degli over 64: si conquista il 44,6% delle preferenze, seguita a lunga distanza dalle seconde case (22,4%) e da quelle in affitto (14,5%). Ma anche in questo caso, chi va in albergo non potrà non badare al portafoglio: nessuno degli intervistati oserà scegliere un albergo a 5 stelle o di lusso, contro l’1,7% nazionale; oltre un terzo si accontenta di due stelle, mentre il 48,9% sceglie  strutture a 3 stelle. Il 4% di anziani pernotterà in alberghi a una sola stella: una percentuale più che doppia rispetto alla media nazionale (1,4%).
Le vacanze, gli anziani, le fanno nel proprio Paese: il 69,7% resta in Italia e di questi il 26,7% resterà nella propria Regione e il 36,6% si allontanerà al massimo di 150 chilometri da casa, contro il 25,2% della media nazionale.
Il mare è sempre il mare e il 72,1% delle preferenze degli over 64, mentre in montagna ci va il 20,50% degli intervistati. Gli anziani sono viaggiatori attenti e lungimiranti: prima di partire, l’82,1% – contro il 78,9% nazionale – consulta il meteo, il 79,30% controlla le ultime notizie e il 63,9% si informa su scioperi e possibili disagi (la media nazionale è rispettivamente dell’8% e del 6%).
E non è vero che gli anziani sono anti-tecnologici: il 18% sostiene di portare sempre con sé il computer per leggere la posta e lavorare, il 21,2% lo porta “spesso”. Categorie che registrano dati superiori a quelli del totale delle fasce d’età, entrambi fermi al 15,9%.
“I risultati dell’indagine fotografano una situazione drammatica che noi denunciamo da tempo – dichiara Massimo Vivoli, Vice Presidente Vicario della Confesercenti e Presidente della Fipac, l’organizzazione dei pensionati dell’associazione – Una situazione che con le ultime misure anti crisi messe in campo dal Governo è diventata addirittura insostenibile per milioni di anziani, già  costretti a tirare la cinghia per arrivare a fine mese. Si tratta di persone che, dopo una vita di lavoro, si vedono costretti a depennare o ridurre drasticamente dalla lista di ciò che  possono permettersi, l’assistenza sanitaria, i consumi  anche di generi di prima necessità ed ora addirittura le vacanze. Credo – conclude Vivoli – che chi ha fatto la propria parte nel mondo del lavoro abbia diritto ad una vecchiaia più dignitosa e che l’Esecutivo,  nonostante la necessità di uscire dalle paludi  della crisi,  debba tenerne conto”.
 


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