tendenze 2021

Le spese delle famiglie nel 2021, fra rinuncia e speranza

La pandemia ha un impatto sulle spese delle famiglie. Su quelle dei mesi passati e quelle del lockdown. E ha conseguenze sulle spese del 2021, quelle che si mettono in conto come progetto per il futuro o come semplice andamento degli acquisti familiari.

L’incertezza sulle spese delle famiglie nel 2021 è ancora tanta soprattutto perché tutta la situazione sanitaria ed economica è incerta. Non si sa quando davvero si potrà tornare alla normalità, o a una parvenza di essa. Per questo le famiglie continuano a ridurre e rimandare le spese non essenziali. Questa tendenza continuerà ancora e riguarderà molti campi, soprattutto il fuori casa ma anche la cura della persona. Le spese cui non si rinuncia sono quelle per l’educazione dei figli e per la salute.

 

consumi 2021
Consumi 2021. Fonte: Osservatorio Nomisma-CRIF- The World After Lockdown e Rapporto Coop2020

 

Come cambia la vita… e le spese

I dati vengono dall’Osservatorio The World After Lockdown: come e perché sta cambiando le nostre vite, curato da Nomisma e Crif, e sono parte di un più ampio approfondimento dedicato alla capacità di risparmiare delle famiglie nel 2020 e nell’anno in corso, nonché all’eventuale ricorso verso strumenti finanziari e assicurativi.

«L’attuale clima di insicurezza dovuto all’instabilità della situazione politica, al susseguirsi dei DPCM per il contrasto alla diffusione del Covid-19 e all’incertezza legata al piano vaccinazioni, rende le famiglie italiane dubbiose sui progetti futuri e la pianificazione delle spese per questo nuovo 2021».

Spese 2021, gli italiani continuano a rimandare

Le famiglie continuano dunque a comprimere o rimandare le spese non strettamente necessarie. Atteggiamento che caratterizza questa prima fase del 2021.

Interrogati su come cambierà la spesa della propria famiglia quest’anno rispetto al periodo precedente il coronavirus, il 36% degli intervistati quest’anno prevede di risparmiare sui consumi fuori casa in ristoranti, bar e pub (il 24% prevede un aumento), il 36% sui trasporti pubblici e il 35% su viaggi e vacanze.

In questo settore, però, c’è anche una percentuale analoga (il 34%) che ha intenzione di aumentare il budget destinato a questa voce di spesa (secondo i dati del Rapporto Coop in collaborazione con Nomisma).

I cittadini sembrano orientati anche a privarsi di alcuni momenti di relax e a tagliare un po’ sullo shopping. Il 29% prevede una riduzione di spese per abbigliamento e calzature, il 23% per estetista e parrucchiere. Anche casa e auto subiranno un rallentamento: il 15% delle famiglie prevede di spendere di meno per la manutenzione della propria abitazione e il 24% per l’auto.

 

Rientro a scuola, riaperture diversificate e misure di sicurezza

 

Spese senza compromessi

Le spese che invece non verranno compresse sono quelle per gli alimentari, per la salute e per l’educazione dei figli.

Queste ultime in particolare sono quelle che in assoluto evidenziano la percentuale minore di persone che pensa a una loro riduzione nel corso dell’anno. Il 22% degli intervistati dichiara che aumenterà la spesa per l’educazione dei figli.

«Ci sono però – evidenzia la ricerca –  alcuni ambiti per cui le famiglie non sono disposte a scendere a compromessi: è il caso dell’educazione dei figli (meno del 10% delle famiglie ridurrà questa voce di spesa), la spesa alimentare (solo il 15% la ridurrà ma il 14% la incrementerà) e quella necessaria per la tutela della salute (il 21% incrementerà la spesa per visite e medicinali)».

E le spese in concreto? Nel 2021 un italiano su quattro dice di voler comprare prodotti high tech (PC, smartphone e tablet), mentre il 19% programma l’acquisto di grandi elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, lavasciuga, forno.  Saranno invece rimandati a tempi migliori investimenti più corposi quali l’acquisto di casa.


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