Servizi premium, Federconsumatori: ok al blocco ma misure troppo morbide
A marzo scatteranno le nuove regole a tutela dei consumatori sui servizi premium, con il blocco all’attivazione dei servizi a sovrapprezzo in abbonamento. Federconsumatori: è un passo avanti ma le misure sono troppo morbide
La delibera che blocca i servizi premium dal 21 marzo è «un primo passo avanti». Ma si tratta di misure in fin dei conti «troppo morbide» che rischiano di non essere del tutto efficaci. È la posizione espressa da Federconsumatori che, pur apprezzando la decisione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, considera le misure di blocco dei servizi premium troppo soft.
Di sicuro rappresentano un passo in avanti nella lotta all’attivazione non richiesta e inconsapevole (se non fraudolenta) di servizi a sovrapprezzo ma non eliminano tutte le criticità del problema.
«Pur apprezzando l’attenzione posta sul tema, non possiamo che esprimere una certa delusione per come è stato formulato il provvedimento. L’Autorità, non raccogliendo molte delle nostre osservazioni, si è limitata, alla fine, ad azzerare una situazione che, in futuro, potrebbe ritornare esattamente al punto di partenza», dice dichiara Emilio Viafora, presidente Federconsumatori.
Il blocco dei servizi premium
La battaglia delle associazioni dei consumatori nei confronti dei servizi premium, a sovrapprezzo, nella telefonia mobile va avanti da tempo. La delibera dell’Agcom entrerà in vigore dal 21 marzo con nuove regole a tutela dei consumatori.
La delibera dispone infatti «il blocco all’attivazione dei servizi premium in abbonamento, operato sia sulle nuove SIM sia su quelle in essere, per tutti i servizi che prevedono l’erogazione di contenuti digitali forniti sia attraverso SMS e MMS (decade 4), sia tramite connessione dati su reti mobili (mobile internet) con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione, offerti sia da terzi, sia direttamente dall’operatore di accesso».
Sono esclusi dal blocco una serie di servizi erogati attraverso sms: televoto, donazioni solidali, donazioni a partiti politici, servizi bancari, mobile ticketing per il trasporto pubblico e per i parcheggi, servizi postali privati e quelli rientranti nel servizio universale postale, servizi elettronici di recapito certificato e servizi di posta elettronica certificata.
Il blocco sulle Sim e gli SMS informativi
L’Autorità ha dunque imposto a tutti gli operatori di applicare di default il blocco entro il 21 marzo su tutte le nuove SIM.
«Sulle numerazioni già attive – spiega Federconsumatori – i gestori sono tenuti a trasmettere ai clienti SMS informativi: in assenza di contestazione entro 30 giorni dal ricevimento del messaggio, i servizi a sovrapprezzo associati alla SIM in questione verranno automaticamente disabilitati, compresi quelli volontariamente attivati dall’utente. Il cliente, ovviamente, potrà richiedere in qualsiasi momento la riattivazione eseguendo una procedura più sicura rispetto a quella utilizzata fino ad ora e basata sull’inserimento di appositi codici (OTP)».
Si pone dunque un freno alle attivazioni non richieste dei servizi premium. Ma per Federconsumatori si tratta di un provvedimento ancora “soft” che rischia di risultare poco efficace.
«Non condividiamo – spiega Federconsumatori – la scelta di limitare l’informativa agli utenti al semplice invio dell’SMS, senza neanche proporre un’alternativa, come email, notifica sull’app, messaggio nell’area riservata del cliente e/o comunicazione sulla fattura per i clienti: prevedere almeno un’altra modalità di comunicazione consentirebbe una maggiore e più sicura conoscenza dell’iniziativa da parte dei clienti, soprattutto perché molti utenti tendono a trascurare la lettura dei messaggi di testo. Allo stesso modo è a dir poco insoddisfacente la scelta di identificare solo l’SMS come “prova idonea a dimostrare in modo durevole” la volontà espressa dell’utente circa l’attivazione del servizio: il cliente invece dovrebbe poter esprimere la propria posizione anche con una modalità più affidabile e duratura, ad esempio con una mail, che consenta di produrre una documentazione in caso di contenzioso».