Meta, Commissione europea: il modello pubblicitario “Pay or Consent” viola il regolamento sui mercati digitali (Foto di Pete Linforth da Pixabay)

Meta, Commissione europea: il modello pubblicitario “Pay or Consent” viola il regolamento sui mercati digitali

Secondo Bruxelles il modello pubblicitario di Meta “Pay or Consent” viola il regolamento sui mercati digitali. Vestager: “Vogliamo mettere i cittadini nelle condizioni di esercitare il controllo sui propri dati e di poter scegliere un’esperienza di pubblicità meno personalizzata”

Il modello pubblicitario di MetaPay or Consent” non è conforme al regolamento sui mercati digitali. È la conclusione cui è giunta la Commissione europea, che nei giorni scorsi ha inviato a Meta (che detiene Facebook, Instagram, Whatsapp) le conclusioni preliminari della sua indagine sul modello pubblicitario Pay or Consent.

Secondo il parere preliminare di Bruxelles, “la scelta binaria prevista dal modello obbliga gli utenti ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali e non prevede la possibilità di una versione meno personalizzata ma equivalente dei social network di Meta”.

Sotto i riflettori è dunque il modello pubblicitario di Meta e la condizione in cui si ritrovano i consumatori che a oggi non possono scegliere una pubblicità meno personalizzata.

Spiega infatti Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza: «La nostra indagine mira a garantire la contendibilità dei mercati in cui i gatekeeper come Meta accumulano da molti anni dati personali di milioni di cittadini dell’UE. Riteniamo in via preliminare che il modello pubblicitario di Meta non sia conforme al regolamento sui mercati digitali e vogliamo mettere i cittadini nelle condizioni di esercitare il controllo sui propri dati e di poter scegliere un’esperienza di pubblicità meno personalizzata».

Piattaforme online e dati degli utenti

Le piattaforme online, spiega la Commissione, spesso raccolgono dati personali attraverso servizi propri e di terzi al fine di fornire servizi pubblicitari online. I gatekeeper con la loro posizione di forza sono riusciti a imporre agli utenti condizioni di servizio che hanno portato alla raccolta di enormi quantità di dati personali, assumendo così vantaggi potenziali rispetto ai concorrenti e creando ostacoli alla fornitura di servizi pubblicitari online e di servizi di social network.

A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento sui mercati digitali, spiega la Commissione, “i gatekeeper devono chiedere il consenso degli utenti alla combinazione dei loro dati personali provenienti dai servizi di piattaforma di base designati e da altri servizi e, se un utente rifiuta tale consenso, dovrebbe essere disponibile un’alternativa meno personalizzata ma equivalente. I gatekeeper non possono subordinare l’uso del servizio o di determinate funzionalità al consenso degli utenti”.

Pay or Consent, le contestazioni di Bruxelles

Nel novembre 2023 Meta, in risposta alle norme dell’Ue, ha introdotto un’offerta binaria “Pay or Consent”, in base alla quale gli utenti dell’UE di Facebook e Instagram devono scegliere tra l’abbonamento, a fronte di un canone mensile, a una versione di tali social network priva di annunci pubblicitari, o l’accesso gratuito a una versione di tali social network con annunci pubblicitari personalizzati.

La Commissione però ritiene in via preliminare che il modello pubblicitario Pay or Consent di Meta non sia conforme al regolamento sui mercati digitali.

Il modello di Meta, spiega Bruxelles, “non permette agli utenti di optare per un servizio che utilizzi un quantitativo inferiore dei loro dati personali ma che sia comunque equivalente al servizio che prevede gli annunci pubblicitari personalizzati; non permette agli utenti di esercitare il loro diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei loro dati personali”.

Per garantire il rispetto del regolamento sui mercati digitali, gli utenti che non danno il loro consenso dovrebbero comunque avere accesso a un servizio equivalente che utilizza un quantitativo inferiore dei loro dati personali, in questo caso ai fini della personalizzazione degli annunci pubblicitari.

«Riteniamo in via preliminare – ha spiegato Thierry Breton, commissario per il Mercato interno – che il modello aziendale “Pay or Consent” di Meta violi il regolamento sui mercati digitali, che è stato adottato per restituire agli utenti il potere di decidere come vengano utilizzati i loro dati e garantire che le imprese innovative possano competere su un piano di parità con i giganti tecnologici per quanto riguarda l’accesso ai dati».

Meta ha ora la possibilità di esercitare i propri diritti di difesa esaminando i documenti della Commissione e rispondendo per iscritto alle conclusioni dell’indagine preliminare.  La Commissione concluderà la sua indagine entro 12 mesi dall’apertura del procedimento, che è avvenuta il 25 marzo 2024. Se la Commissione deciderà che il modello di Meta non è conforme al regolamento sui mercati digitali, potrà infliggere ammende fino al 10% del fatturato mondiale totale, fino al 20% in caso di recidiva.


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