Fatturazione a 28 giorni, l’Antitrust ricalcola le sanzioni: 200 milioni per le compagnie telefoniche (Foto Pixabay)

L’Antitrust rimodula le multe alle compagnie telefoniche per la vicenda della fatturazione a 28 giorni. Le sanzioni, dopo il ricalcolo (sono state un po’ abbassate) arrivano a un totale di oltre 200 milioni di euro. Dopo un lungo iter giudiziario, infatti, il Consiglio di Stato aveva accertato l’infrazione ma annullato il provvedimento dell’Antitrust limitatamente alla parte della sanzione, accogliendo in parte i ricorsi delle compagnie.

Fatturazione a 28 giorni, multa a Telecom, Vodafone, Fastweb e Wind Tre

Come si legge nel bollettino diffuso ieri sera, nel gennaio 2020 l’Antitrust aveva accertato che Telecom Italia, Vodafone Italia, Fastweb e Wind Tre “hanno posto in essere un’intesa restrittiva segreta, unica, complessa e continuata della concorrenza contraria all’articolo 101 TFUE, finalizzata a mantenere il livello dei prezzi esistente e a ostacolare la mobilità delle rispettive basi clienti, impedendo il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali tra operatori nei mercati dei servizi di telefonia fissa e dei servizi di telefonia mobile”.

Una sentenza del Consiglio di Stato del 2023 ha confermato l’accertamento dell’infrazione ma ha annullato il provvedimento limitatamente alla parte in cui quantifica la sanzione, che è stata dunque ricalcolata dall’Antitrust.

La sanzione amministrativa applicata “in relazione all’intesa restrittiva della concorrenza volta al mantenimento del livello esistente dei prezzi dei servizi telefonici fissi e mobile” è stata dunque ricalcolata in 12,69 milioni di euro per Fastweb (da 14,75 mln); in 100,67 milioni di euro per Telecom Italia (da 114,39 mln); in 52,77 milioni di euro per Vodafone (da 59,97 mln); in 36,37 milioni di euro per Wind Tre (da 38,97 mln).

UNC: “Avremmo preferito una multa piena”

«Bene le sanzioni, anche se avremmo preferito una multa piena e maggiore. Viste, comunque, le pessime decisioni della giustizia amministrativa, non possiamo che accontentarci. Immaginiamo che la telenovela non sia finita qui – ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Purtroppo la politica dilatoria delle compagnie telefoniche, che si arrampicano sui muri a caccia di cavilli legali pur di poter fare i loro comodi, dimostra che servono maggiori poteri per le Authority e una giustizia amministrativa più efficiente, rapida e più attenta a difendere la parte debole dei rapporti contrattuali».

Codacons: una vittoria

Per il Codacons la multa è “una vittoria” che conferma le tesi dell’associazione e riconosce l’intesa restrittiva della concorrenza. “Si tratta in realtà di una rideterminazione delle multe per i 4 operatori già comminate dall’Autorità il 28 gennaio 2020, confermate nel giudizio dinanzi al Consiglio di Stato che però aveva chiesto all’Antitrust di riquantificare l’importo delle sanzioni tenendo conto della durata effettiva dell’intesa anti-concorrenza – spiega il Codacons – Una sanzione che, ancora una volta, riconosce l’illegittimità delle fatturazioni a 28 giorni e delle rimodulazioni tariffarie messe in atto dalle 4 società telefoniche realizzando un danno economico per gli utenti della telefonia”.

 

Bollette a 28 giorni, Corte Ue: Agcom può imporre periodicità minima per il rinnovo delle offerte e per la fatturazione telefonica (Foto Pixabay)

 

La saga della fatturazione a 28 giorni

Non è un caso che la fatturazione a 28 giorni sia definita una telenovela. Inizia nell’ormai lontano 2017 quando le compagnie telefoniche avevano iniziato a modificare i tempi di invio delle bollette introducendo una fatturazione non su base mensile ma ogni quattro settimane, con rincaro per gli utenti della telefonia. Ne sono seguite proteste, l’azione dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che ha stabilito il criterio della compensazione dei giorni “erosi” in bolletta, i ricorsi delle compagnie telefoniche al Tar del Lazio. E ancora a luglio 2019, il Consiglio di Stato ha ribadito il diritto degli utenti a essere rimborsati e stabilito il criterio automatico delle compensazioni. Ne è ancora seguita la richiesta delle compagnie ai clienti di presentare richiesta – via email, telefono, sito web o quant’altro – per ottenere tali rimborsi.

La questione è arrivata addirittura alla Corte di giustizia della Ue. Sulle bollette a 28 giorni, a giugno di quest’anno la Corte ha infatti stabilito che l’Agcom “può imporre una periodicità minima, da un lato, per il rinnovo delle offerte commerciali, e dall’altro, per la fatturazione dei servizi di telefonia fissa e mobile”.

Per la Corte Ue “non è contraria al diritto dell’Unione la normativa italiana che attribuisce all’Agcom il potere di imporre, da un lato, agli operatori di servizi di telefonia mobile una periodicità di rinnovo delle offerte commerciali e una periodicità di fatturazione non inferiore a quattro settimane, e dall’altro, agli operatori di servizi di telefonia fissa una periodicità di rinnovo di tali offerte e una periodicità di fatturazione mensile o plurimensile”.


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