“Cambia con Galaxy”, l’Antitrust multa Samsung Italia per 3 milioni
L’Antitrust ha multato Samsung Italia per 3 milioni di euro e altre due società per 300 mila euro ciascuna per la promozione “Cambia con Galaxy” che invitava i consumatori a cambiare il proprio cellulare usato con uno nuovo, sulla base di una valutazione economica del vecchio telefono
“Cambia con Galaxy”, arriva la sanzione dell’Antitrust alla promozione di Samsung, ritenuta poco trasparente e pratica commerciale scorretta. L’Autorità ha infatti multato per 3 milioni di euro Samsung Electronics Italia nell’ambito delle promozioni “Cambia con Galaxy”, attuate fra inizio dicembre 2021 e fine settembre 2022, che proponevano ai consumatori di cambiare il proprio cellulare usato sulla base di una valutazione economica del vecchio telefono. Oltre a Samsung l’Antitrust ha sanzionato le società World Business e Opia per 300 mila euro ciascuna perché coinvolte nella pratica contestata.
Cambia con Galaxy, la promozione contestata
Il procedimento riguarda una serie di promozioni commerciali che si sono svolte da inizio dicembre 2021 a fine settembre 2022 della serie Samsung-Cambia con Galaxy.
I messaggi promozionali via internet, spiega l’Antitrust nel procedimento (pubblicato sul bollettino del 3 luglio) enfatizzavano il claim “Cambia con Galaxy” e “Cambiare il vecchio per il nuovo non è mai stato così semplice”, accompagnati dall’affermazione “Scopri in pochi passi come acquistarlo con la valutazione del tuo vecchio dispositivo” o da quella “Passare a un nuovo Samsung Galaxy è semplice e conveniente”.
Queste affermazioni, spiega l’Autorità, “rappresentavano la possibilità di cambiare con facilità il vecchio apparecchio con uno nuovo, attraverso una procedura composta da semplici passaggi – “acquista”, “registra”, “prenota” e “ricevi” – da seguire per ottenere sul proprio conto bancario la corresponsione del valore del proprio dispositivo usato”.
Nei messaggi pubblicitari c’era anche la scritta “acquista […] e ricevi fino a 970€ di valutazione per il tuo vecchio dispositivo” (in cui le parole “fino a 970€ di valutazione” erano a caratteri più grandi e in grassetto), che poneva in particolare risalto il valore massimo della cifra promessa al consumatore. Tale valutazione è quella delle prime offerte, poi poteva cambiare da circa 700 euro a quasi 1000.
Simile la promozione nei volantini dei dettaglianti. Nelle offerte online era previsto anche l’applicazione di uno sconto di 100 euro al momento dell’acquisto del nuovo cellulare.
Nell’offerta c’era in sintesi prima la vendita del nuovo apparecchio e, successivamente, la valutazione dell’usato consegnato dal consumatore ai fini della definizione del prezzo di cessione, operazione questa che veniva fatta prima da World Business poi da Opia Ltd.
In pratica il consumatore doveva per prima cosa acquistare l’apparecchio nuovo nel periodo di validità dell’offerta, poi mandare i propri dati, quelli del nuovo acquisto e quelli del cellulare usato alle imprese designate da Samsung per la stima del relativo valore e per il relativo acquisto. L’usato veniva dunque stimato ma non era detto che ricevesse la valutazione più alta.
Nelle loro segnalazioni, i consumatori hanno lamentato i tempi di attesa e altri ostacoli al perfezionamento dell’operazione di acquisto con valutazione dell’usato, problemi con i reclami, nonché lunghi tempi di attesa per rientrare in possesso dell’apparecchio usato in caso di esito negativo o ritenuto non soddisfacente della relativa valutazione.

L’Antitrust: pratica scorretta
Per l’Antitrust si tratta di una pratica scorretta.
«In particolare, per un verso – spiega l’Autorità nel procedimento – è stata veicolata un’informativa incompleta ai consumatori, tale cioè da non rendere trasparenti e intellegibili le effettive modalità di svolgimento della promozione, non essendo indicate chiaramente le condizioni sottostanti alla valutazione dell’usato che consentirebbero di usufruire dello sconto promesso sull’acquisto del nuovo modello di telefono cellulare. Per altro verso, proprio le effettive modalità di svolgimento e gestione della Promozione, implicando una farraginosa e lenta fase di valutazione dell’usato, determinavano di fatto un ostacolo al diritto dei consumatori di ricevere, in tempi ragionevoli, le somme corrispondenti al valore del bene e, dunque, di godere dello sconto pubblicizzato; inoltre, veniva reso impossibile per il consumatore svincolarsi dall’acquisto del nuovo apparecchio in caso di valutazione dell’usato ritenuta insufficiente e, infine, in tal caso, le lungaggini e ritardi caratterizzanti il modus operandi dei professionisti ostacolavano altresì una celere restituzione al consumatore del proprio usato».
La promozione lasciava intendere ai consumatori «di poter acquistare un nuovo apparecchio cedendo quello usato attraverso una procedura apparentemente composta da semplici passaggi (“acquista”, “spedisci il tuo usato” e “ricevi bonifico”) che avrebbe consentito di ottenere il nuovo apparecchio a un prezzo scontato, cioè decurtato del valore corrispondente a quello del proprio prodotto usato».
E invece, spiega l’Antitrust, «l’operazione promozionale era strutturata in due fasi diverse, che davano luogo a due rapporti commerciali distinti con due diversi soggetti. La procedura prevedeva, anzitutto, che il consumatore acquistasse il prodotto nuovo in promozione, con pagamento del relativo prezzo; successivamente all’acquisto del bene nuovo, il consumatore doveva adoperarsi per inviare il proprio usato alle imprese designate da Samsung per la stima del relativo valore e per il relativo acquisto. L’esito della stima dell’usato non era, tuttavia, certo né sindacabile dal consumatore».
