
Bonus internet e qualità della tecnologia
Bonus internet, MDC: si rischia di aver pc e tablet di scarsa qualità
Il rischio di fondo del bonus internet è di consegnare ai consumatori pc e tablet di scarsa qualità. È la denuncia di MDC che chiede a Infratel e Mise di vigilare sui device offerti dagli operatori
Il rischio di fondo è uno: fornire pc e tablet di scarsa qualità. Scadenti, per non dire inadeguati. Device che a quel punto non solo saranno scelti dagli operatori ma saranno anche di poco aiuto per la didattica a distanza e lo smart working. Il bonus internet è una buona idea, può aiutare le famiglie in difficoltà – si potrebbe arrivare a 480 mila famiglie nel primo anno – ma il modo in cui è costruito continua a suscitare polemiche.
Un problema è il collegamento fra l’abbonamento internet e la fornitura di pc e tablet. L’altro problema del bonus internet, sollevato oggi dal Movimento Difesa del Cittadino, è la potenziale scarsa qualità della tecnologia offerta.
Bonus internet, MDC: “Pc di pessima qualità”
L’associazione in realtà non usa mezzi termini. Dice il presidente MDC Francesco Luongo: «Il Bonus Internet ad “assetto variabile” non ci convince, come la pessima qualità di PC proposti a famiglie senza banda larga da parte di operatori interessati forse ad intascare la differenza tra contributo di 500 euro e prezzo all’ingrosso dei device commissionati».
A pochi giorni dal lancio delle offerte (il bonus internet è partito ufficialmente il 9 novembre) l’associazione valuta positivamente l’impegno per garantire ai cittadini l’accesso ad internet divenuto essenziale nell’emergenza Covid, soprattutto per lo smartworking e la didattica a distanza, e già a marzo aveva chiesto al Governo interventi concreti contro il digital divide.
Per MDC bisogna però modificare le impostazione del bonus internet nella fase 2. Infratel e Ministero dello Sviluppo economico devono inoltre vigilare per impedire speculazioni a danno dei consumatori che si potrebbero ritrovare con pc e tablet di scarsa qualità, indaguati per la didattica a distanza e per lo smartworking.
Bonus internet, di cosa si tratta
Il bonus internet è un servizio dedicato alle famiglie con Isee inferiore a 20 mila euro e consiste in uno sconto sul canone di abbonamento a servizi di connettività Internet a banda ultralarga in caso di nuove attivazioni di utenze di rete fissa e nella fornitura di un personal computer o tablet. Il contributo per l’acquisto di personal computer o tablet è erogato solo nel caso di contestuale attivazione del servizio di connettività.
Il voucher, che può arrivare a 500 euro, dovrebbe coinvolgere circa 480mila famiglie fino al primo ottobre 2021, per poi estendersi entro il 2021 anche a fasce di reddito più alte (fino a 50mila euro) e alle imprese (bonus da 300 a 2.500 euro).
Può essere attivato in tutta Italia. Ma in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Toscana, e su esplicita richiesta di queste regioni, la misura sarà applicabile solo ad utenze localizzate in alcuni comuni considerati più svantaggiati.
Bonus internet e tecnologia offerta
I criteri con cui è costruito il bonus internet fanno però discutere. Per MDC il problema del voucher è che l’agevolazione «è fruibile solo se all’abbonamento a Internet sia associato l’acquisto di un tablet o di un pc scelto dagli operatori stessi che stanno lanciando varie offerte di sconto sui servizi di connettività (tra i 200 e 400 euro), mentre quello sui device può essere compreso tra 100 e 300 euro».
In pratica si impedisce ai consumatori di scegliere in libertà pc e tablet, e questo contrasta – ribadisce l’associazione – con le norme sulla concorrenza e con il Regolamento UE 2120/15 sui diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica. Dice MDC: «Si rischia di fare letteralmente “il pacco” a tante famiglie bisognose, che si ritroveranno apparati di pessima qualità».
