Apple, la Commissione europea chiede stop a pratiche di geoblocking (Foto di Matias Cruz da Pixabay)

L’Europa contro le restrizioni di geoblocking attuate dai servizi Apple. La Commissione europea e la Rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC), composta da autorità nazionali per la tutela dei consumatori e dalla Commissione europea, hanno notificato ad Apple diverse pratiche di geoblocking potenzialmente vietate ma individuate su alcuni servizi multimediali di Apple, ovvero App Store, Apple Arcade, Music, iTunes Store, Books e Podcast.

La Rete ha chiesto ad Apple di allineare le proprie pratiche alle norme anti-geoblocking dell’Europa. Il regolamento sul geoblocking vieta infatti le discriminazioni ingiustificate tra i clienti dell’Ue sulla base della loro nazionalità, residenza o luogo di stabilimento quando vogliono acquistare beni e servizi da operatori commerciali situati in uno Stato membro diverso. Apple ha ora un mese di tempo per rispondere alle conclusioni del CPC Network e proporre impegni su come affrontare le pratiche di geoblocking individuate.

L’azione della Rete CPC contro Apple è guidata dalle competenti autorità di Belgio, Germania e Irlanda, sotto il coordinamento di Bruxelles.

Spiega Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la Trasparenza: «I consumatori europei hanno pari diritti in tutta l’UE, pertanto chiediamo ad Apple di abbattere le barriere create dal geo-blocking e di allineare le sue pratiche al diritto comunitario. I consumatori di tutta l’UE devono avere pari accesso a beni e servizi. La discriminazione da parte delle aziende in base al luogo di residenza o alla nazionalità è inaccettabile».

Le limitazioni: accesso online, metodi di pagamento, download

Sui servizi multimediali di Apple sono state trovate una serie di limitazioni che discriminano i consumatori europei sulla base del luogo di residenza.

Una pratica riguarda l’accesso online. La Commissione europea spiega che “i servizi multimediali Apple hanno un’interfaccia diversa per i vari Paesi dell’UE/SEE. Nella versione app di questi servizi, i consumatori possono accedere solo all’interfaccia del Paese in cui hanno registrato il proprio account Apple e devono affrontare notevoli difficoltà nel tentativo di cambiarla, cosa che non è consentita dalle norme anti-geoblocking dell’UE”.

Altre limitazioni riguardano i metodi di pagamento. Quando fanno acquisti sugli Apple Media Services, i consumatori possono solo mezzi di pagamento (come una carta di credito/debito) emessi nel Paese in cui hanno registrato il proprio account Apple.

Ci sono poi limitazioni sui download: poiché App Store non permette ai consumatori di accedere alla versione di un altro Paese UE/SEE, i consumatori non possono scaricare le app offerte in altri Paesi. E invece dovrebbero poterlo fare quando si recano in un altro paese europeo.

Afferma Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutivo per un’Europa adatta all’era digitale: «Stiamo intensificando la lotta contro il geoblocking. Nessuna azienda, grande o piccola, dovrebbe discriminare ingiustamente i clienti in base alla loro nazionalità, al luogo di residenza o di stabilimento. Impedire il geoblocking aiuta i consumatori ad accedere ai beni e ai servizi che desiderano in tutta Europa e rafforza il funzionamento e l’integrità del nostro mercato unico».


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)