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Sistemi alimentari, WWF: ridurre il consumo di carne

Ridurre il consumo di carne. E puntare sull’allevamento estensivo come “strategia di conservazione della biodiversità”. Sono le indicazioni che il WWF porta al pre-summit dell’Onu sui sistemi alimentari che parte oggi a Roma.

Il WWF partecipa e chiede di portare il mercato verso un’alimentazione sostenibile per garantire la salute umana e salvare il pianeta.

Sistemi alimentari e biodiversità

«Il sistema alimentare è la più grande minaccia per la biodiversità globale», dice il WWF.

L’associazione vuole promuovere una transizione ecologica che parta dai sistemi agroalimentari e dalla eliminazione degli allevamenti intensivi.

La raccomandazione del WWF per contrastare l’impatto insostenibile di questo sistema alimentare è di ridurre drasticamente il consumo di carne e imparare a “scegliere meglio”, anche pagando il giusto prezzo.

Secondo l’associazione, che ha appena lanciato il report “Dalle pandemie alla perdita di biodiversità. Dove ci sta portando il consumo di carne”, l’allevamento estensivo è una delle soluzioni, perché consente di tutelare il benessere animale, la biodiversità degli habitat, dare voce e continuità alle culture e tradizioni locali, adottando una soluzione socioecologica alle sfide globali.

 

Il WWF lancia la campagna Food4Future
Il WWF lancia la campagna Food4Future

 

Food4Future: ridurre il consumo di carne

In occasione della sua presenza al pre-Summit sui Sistemi alimentari promosso dalle Nazioni Unite, il WWF rilancia il manifesto Food4Future.

La campagna #Food4Future punta fra l’altro a «ridurre drasticamente il consumo di carne e chiedere maggiore trasparenza di etichette e maggiori regole per allevamenti integrati nel ciclo biologico naturale. In primis la filiera della carne – dice il WWF – di cui gli allevamenti intensivi sono da soli responsabili del 14,5% delle emissioni totali di gas serra, utilizzano circa il 20% delle terre emerse come pascolo e il 40% dei terreni coltivati per la produzione di mangimi».

Secondo alcune stime, la produzione da zootecnia estensiva al pascolo riguarda circa il 25% della superficie terrestre.

«La pastorizia ha anche un ruolo importante nella conservazione della biodiversità – dice  afferma Isabella Pratesi Direttore Conservazione di WWF Italia – Nell’Unione europea alcuni habitat, classificati come prioritari, dipendono direttamente dal mantenimento di un carico sostenibile di pascolo degli animali: quasi il 20% degli habitat seminaturali di interesse comunitario è gravemente minacciato dalla riduzione della pratica del pascoloIn assenza delle tradizionali attività pastorali si assiste allo sviluppo di nuclei arbustivi, viceversa, in presenza di un carico eccessivo di bestiame si assiste a fenomeni di erosione e perdita di biodiversità. Il pascolo ha anche un ruolo importante nell’incrementare il contenuto di carbonio organico nel suolo, e nell’alimentare fauna e flora del suolo e tutta la catena alimentare che ne deriva».

“L’allevamento estensivo come soluzione sostenibile al consumo di carne”

Oggi il WWF presenterà dunque il lavoro svolto per promuovere gli allevamenti estensivi a una sessione parallela del pre-Summit sui Sistemi alimentari.

La raccomandazione principale per i consumatori che scelgono di includere carne nella propria dieta, dice l’associazione, è di cercare di acquistare carne da allevamenti estensivi, meglio se certificata biologica, meglio se con l’acquisto diretto in fattoria o attraverso associazioni e mercati contadini.

È indispensabile, dice il WWF, una comunicazione chiara e trasparente sulle etichette affinché i consumatori possano conoscere, nel momento dell’acquisto, il metodo di allevamento utilizzato e il livello di benessere animale. E naturalmente è importante «spingere i decisori politici ad adottare strumenti fiscali in grado di dare un sostegno agli elevati costi della pastorizia, per compensare l’incidenza del costo del lavoro per prevenire abusi e illegalità nel mancato rispetto dei diritti dei lavoratori coinvolti».


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