
Isole sostenibili, nelle isole minori c’è ancora molto da fare per la transizione ecologica (Fonte foto Pixabay)
Isole sostenibili, nelle isole minori c’è ancora molto da fare per la transizione ecologica
“Nonostante dei timidi passi avanti, in Italia sulle isole minori la piena sostenibilità è ancora un traguardo lontano”. Il Rapporto Isole sostenibili 2023 di Legambiente e IIA-CNR
Isole sostenibili: i passi avanti ci sono ma il lavoro da fare è ancora tanto. “Nonostante dei timidi passi avanti, in Italia sulle isole minori la piena sostenibilità è ancora un traguardo lontano. Sono tanti i ritardi da colmare, molti gli obiettivi da raggiungere rispetto alla gestione dei rifiuti, della mobilità a zero emissioni, del ciclo delle acque, dell’energia da fonti rinnovabili e della lotta al consumo di suolo”. È quanto afferma il V rapporto “Isole Sostenibili – Le sfide della transizione ecologica nelle isole minori” curato dall’Osservatorio sulle isole minori di Legambiente e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR.
La sostenibilità delle isole minori
Per la prima volta è stato calcolato un indice di sostenibilità delle isole che tiene conto di consumo di suolo, rifiuti, acqua, energia, aree protette, mobilità e regolamenti edilizi.
Emerge che, sulle 27 piccole isole abitate prese in esame in Italia, l’indice di sostenibilità è pari al 40%.
“Guardando alle singole isole, tra quelle più avanzate nel percorso di sostenibilità ci sono le isole Tremiti con un indice pari al 53%, seguite dalle Isole Egadi (Favignana, Marettimo, Levanzo), le Eolie (Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea, Filicudi e Alicudi), le Isole Pelagie (Lampedusa e Linosa) che raggiungono il 49%, e dall’isola di Capraia che si attesta al 47% – spiega Legambiente – Segno che si sta puntando su politiche territoriali capaci di coniugare sostenibilità ambientale, innovazione e attenzione per il territorio. In ritardo, invece, La Maddalena, con un indice pari al 21%, l’Isola d’Elba (26%) ed Ischia (29%). Isole quest’ultime che devono velocizzare il passo per recuperare il terreno rispetto alle consorelle più virtuose”.
Sono sette gli obiettivi che per l’Osservatorio Isole Sostenibili bisogna perseguire in questi territori in vista della transizione ecologica: un coordinamento di governance fra isole e ministeri; puntare a zero consumo di suolo; puntare ad avere isole 100% sostenibili entro il 2050); obiettivo 4R (riduci – riusa – ricicla – recupera, per un modello di gestione sostenibile dei rifiuti e promuovendo politiche di riutilizzo delle risorse, campagne plastic free e di informazione); rendere più efficiente la rete idrica puntando a zero perdite, migliorare i sistemi di depurazione, anche nelle stagioni di alto tasso turistico; puntare alla mobilità sostenibile a zero emissioni al 2050 (con sistemi di sharing mobility, zone pedonali e limitazioni alle auto più inquinanti).
Isole sostenibili 2023, cambio di passo per paradisi di biodiversità
«Quest’anno il report Isole Sostenibili 2023 – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – si è posto come obiettivo quello di tentare di “quantificare” gli sforzi fatti delle amministrazioni e lo stato attuale di sostenibilità di ogni isola attraverso l’indice di sostenibilità. I valori non sono pienamente soddisfacenti, accanto ai punti di forza sono emersi tanti punti di debolezza. Alcune isole sono sulla buona strada, altre sono ancora troppo indietro. Serve, perciò, un cambio di passo attraverso obiettivi ambiziosi e azioni efficaci».
«Le isole sono dei paradisi di biodiversità – commenta Francesco Petracchini, Direttore del CNR-IIA – ecosistemi unici ma allo stesso tempo fragili e stressati da flussi turistici condensati nei periodi estivi. Il CNR, capofila del centro nazionale per la biodiversità, è in prima linea nello studio anche di simili contesti e nella ricerca di soluzioni ai problemi che tuttora persistono. In tale ottica, le isole si presentano come laboratori ideali per lo sviluppo di idee innovative nella direzione della transizione ecologica e all’incremento della tutela dei propri territori. I fondi del PNRR isole verdi sono inoltre da questo punto di vista un’opportunità unica da cogliere nei prossimi anni per mettere in cantiere progetti virtuosi nel percorso verso la sostenibilità».
Crisi climatica e isole minori
C’è anche un focus sull’impatto che la crisi climatica ha sulle isole minori.
Secondo l’Osservatorio CittàClima di Legambiente dal 2010 ad oggi (dati aggiornati al 22 maggio) sulle isole minori ci sono stati 14 eventi climatici estremi di cui 5 allagamenti e alluvioni da piogge intense, 3 danni da mareggiate, 2 frane da piogge intense e un caso ciascuno per danni da trombe d’aria, danni alle infrastrutture, siccità prolungata e danni da grandinate violente. Pesante il tributo di vite umane, con 14 vittime, 12 legate alla tragedia di Casamicciola a Ischia nel 2022, e 2 alla tromba d’aria di Pantelleria.
“Per questo è fondamentale puntare su politiche di adattamento e azioni di mitigazione delle emissioni climalteranti”, sottolinea Legambiente. Bisogna intervenire anche sul consumo di suolo: i dati Ispra evidenziano un’accelerazione e una perdita di superficie agricola pari al 2,6%.
