La Ue contro la fast fashion (Fonte immagine: https://environment.ec.europa.eu/topics/circular-economy/reset-trend_en)

L’Unione europea prosegue il suo percorso contro la moda usa e getta. Ogni anno nella Ue vengono buttati via circa 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili, pari a 11,3 kg a persona. Mentre a livello mondiale solo poco più dell’1% dei materiali usati per produrre capi di abbigliamento viene riciclato per produrne di nuovi. E fino al 35% dell’insieme delle microplastiche rilasciate nell’ambiente deriva dai prodotti tessili. Contro la fast fashion la Commissione europea ha lanciato a fine gennaio la campagna ReSet the Trend, per promuovere una moda sostenibile e circolare e sensibilizzare i cittadini sulla Strategia europea per prodotti tessili sostenibili e circolari. L’Unione europea invita i giovani a promuovere la moda circolare e sostenibile all’insegna dello slogan  #ReFashionNow.

“La fast fashion è fuori moda”

La fast fashion è una grande fonte di inquinamento. La Ue vuole dunque sensibilizzare sui benefici legati alla trasformazione del settore tessile e alle opportunità che la moda sostenibile apre sia alle imprese che ai consumatori, invitando soprattutto i giovani europei a diventare modelli di ispirazione e a mettere fuori moda la fast fashion.

Nella Ue quasi 9 persone su 10 (88 %) ritengono che i capi di abbigliamento dovrebbero essere fabbricati per durare più a lungo. A livello mondiale, ogni secondo l’equivalente di un camion carico di materiali tessili è collocato in discarica o incenerito.

La Ue contro la moda usa e getta perché consuma risorse e inquina. Il consumo di prodotti tessili nell’Unione europea ha il quarto maggiore impatto sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, dopo l’alimentazione, l’alloggio e la mobilità. È una delle tre principali pressioni per quanto riguarda l’uso dell’acqua e del suolo e una delle prime cinque in termini di uso delle materie prime ed emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, la produzione tessile globale è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2015 e il consumo di abbigliamento e calzature è destinato ad aumentare del 63% entro il 2030, passando da 62 milioni di tonnellate a ben 102 milioni di tonnellate nel 2030.

 

Ue prodotti tessili sostenibili e circolari entro il 2030

 

La strategia della Ue per i prodotti tessili

Per rendere più sostenibile la produzione e il consumo di prodotti tessili, l’Ue sta dunque ridisegnando l’industria della moda in modo che i consumatori possano fare scelte più sostenibili quando acquistano vestiti. Ecco perché la Commissione europea, il 30 marzo 2022, ha adottato una strategia per rendere i tessuti più sostenibili e circolari, riconoscendo l’importanza del settore tessile e attuando gli impegni del Green Deal europeo.

Da qui al 2030 la visione strategica della Commissione per il settore tessile è legata ai seguenti obiettivi:

  • Tutti i prodotti tessili immessi sul mercato dell’UE devono essere durevoli, riparabili e riciclabili, in gran parte costituiti da fibre riciclate, privi di sostanze pericolose, prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente;
  • “La fast fashion è fuori moda” e i consumatori beneficiano più a lungo di tessuti di alta qualità a prezzi accessibili;
  • Devono essere ampiamente disponibili servizi di riutilizzo e riparazione.

Le azioni chiave della Strategia per i prodotti tessili comprendono la fissazione di requisiti di progettazione per i prodotti tessili che li rendano più durevoli, più facili da riparare e da riciclare, e requisiti relativi a un contenuto minimo di materiale riciclato; l’introduzione di etichette più chiare sui prodotti tessili e un passaporto digitale dei prodotti; il contrasto al greenwashing per responsabilizzare i consumatori e sensibilizzare sul tema della moda sostenibile.

Altre azioni sono quelle di porre fine alla sovrapproduzione e al consumo eccessivo e disincentivare la distruzione dei prodotti tessili invenduti o resi, insieme alla proposta di regimi obbligatori di responsabilità estesa del produttore per i tessili con un’ecomodulazione delle tariffe.

La strategia sui prodotti tessili prevede di affrontare il problema del rilascio involontario di microplastiche dai tessuti sintetici, di limitare l’esportazione di rifiuti tessili e promuovere i prodotti tessili sostenibili in tutto il mondo, e di incentivare modelli commerciali circolari come il riutilizzo e la riparazione.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)