Conferenza Nazionale delle Green City 2024: presentata la carta per le “Nature-Positive Cities”
Le città italiane s’impegnano per un futuro sostenibile. “Nature-Positive Cities” ha raccolto l’adesione di un primo gruppo di 33 città italiane con l’obiettivo di superare la crisi climatica ed ecologica
Alla conferenza Nazionale delle Green City, organizzata dal green City Network e dal gruppo GEDI, è stata presentata la Carta per le “Nature-Positive Cities”. Il documento ha raccolto l’adesione di un primo gruppo di 33 città italiane con l’obiettivo di superare la crisi climatica ed ecologica, puntando su un ruolo positivo per la natura urbana mediante 10 misure concrete.
Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha dichiarato: “Le città, dove si generano la maggior parte delle emissioni di gas serra e degli impatti sul capitale naturale, possono diventare protagoniste della transizione green. La crisi climatica non consente di rallentare l’impegno. Prima prenderemo coscienza della urgente necessità di costruire nelle città un rapporto positivo con la natura, prima riusciremo a mitigare la crisi climatica e a ridurre la nostra vulnerabilità”.
I 10 punti della Carta per le “Nature-Positive Cities”
Le città grandi medie e piccole rappresentano oggi il cuore pulsante delle emissioni gas serra e degli impatti sul capitale naturale. Al contempo, sono anche luoghi maggiormente esposti alle conseguenze della crisi climatica, come ondate e isole di calore, allagamenti, alluvioni, degrado ambientale e inquinamento dell’aria. Tuttavia, proprio nelle città si registra una crescente preoccupazione dei cittadini per la crisi climatica e l’ambiente, accompagnata da una forte richiesta di misure ecologiche più incisive:
Promuovere condivisione, conoscenza e informazione: educare sul valore del capitale naturale e dei servizi eco sistemici nelle città, puntando su un benessere che si basi sulla tutela, il ripristino e l’incremento della natura
Ripristinare il capitale naturale degradato: implementare azioni consistenti e pluriennali per migliorare le acque di falda, i corsi d’acqua, le aree verdi e i suoli inquinati.
Arrestare il consumo di suolo: utilizzare in modo più efficiente gli edifici esistenti, promuovendo il lavoro a distanza anche nei piccoli borghi.
Aumentare il capitale naturale: incrementare massicciamente le alberature, le aree verdi, la forestazione periurbana, i tetti verdi e il “greening” degli edifici.
Risparmiare le risorse naturali: sostenere la transazione verso un modello circolare e rigenerativo, riducendo il consumo di risorse naturali.
Rafforzare le misure di adattamento alle ondate di calore: potenziare le infrastrutture verdi e implementare indirizzi bioclimatici vincolanti negli interventi edilizi.
Attuare la transizione energetica: ridurre i consumi di energia fossile nei trasporti e migliorare l’efficienza energetica degli edifici grazie all’uso delle fonti rinnovabili.
Tutelare l’acqua come risorsa naturale scarsa: eliminare le perdite delle reti idriche e promuovere il risparmio di acqua attraverso il reimpiego delle acque grigie e piovane.
Ridurre la vulnerabilità agli allagamenti e alle alluvioni: aumentare la capacità di assorbimento delle acque nei suoli e nelle aree verdi, riducendo l’impermeabilizzazione delle pavimentazioni.
Attuare un piano d’azione pluriennale: stabilire risorse finanziarie e umane necessarie per attuare le misure proposte, coinvolgendo i cittadini e gli stakeholder in un piano d’azione fino al 2050.
e quali sono queste 33 città ?