Nei prossimi anni ci sarà una crescita dei crediti deteriorati di almeno il 10 o 15%. Le associazioni dei consumatori, e i cittadini stessi, dovranno confrontarsi con una realtà diversa, dove i crediti saranno acquistati da grandi fondi stranieri che operano con logiche finanziarie. A dirlo è stato Marco Pasini, presidente di Unirec (Unione delle imprese a tutela del credito), nel corso di un workshop del Forum Unirec-Consumatori sul credito e sul sovraindebitamento delle famiglie.

Ha detto Marco Pasini, presidente Unirec: “Nel 2006, prima che scoppiasse la crisi, le nostre imprese gestivano 18 milioni di posizioni e in soli 8 anni, nel 2014, questo numero è più che raddoppiato con 40,6 milioni di posizioni gestite. Di contro nel 2015, per la prima volta dalla nascita di Unirec stessa, si è registrato un calo delle posizioni a seguito della maggiore cautela diffusa nel mondo bancario-finanziario. Ma il valore dei crediti da recuperare è continuato ad aumentare a causa dell’accumularsi di posizioni vecchie. Una tendenza – ha spiegato Pasini – che vedremo svilupparsi ulteriormente nei prossimi anni con una crescita dei crediti deteriorati, i famosi NPL, di almeno il 10-15%. Gli investitori che si stanno affacciando sul mercato italiano per acquistare questi crediti, spesso, non sono imprese di casa nostra ma grandi fondi stranieri che agiscono in base a logiche finanziarie piuttosto diverse da quelle cui siamo abituati oggi. Pertanto, le associazioni dei consumatori dovranno fare fronte a questo fenomeno che vedrà da un lato creditori diversi rispetto agli originator e dall’altro cittadini che potranno avere difficoltà a comprendere il loro quadro economico. A tal proposito Unirec e il Forum potranno essere di aiuto per inquadrare la situazione che si è venuta a creare”.  

L’incontro del Forum Unirec-Consumatori, che si è svolto ieri a Roma, rientra nella campagna informativa sull’educazione finanziaria e sulla tutela del credito e ha permesso di puntare i riflettori sulla legge “salva-suicidi”, che ha introdotto nel nostro ordinamento la procedura di esdebitazione per uscire dalle gravi situazioni di sovraindebitamento, e per presentare la versione 2017 del Codice di Condotta del Forum Unire-Consumatori, che illustra le regole e le migliori prassi da seguire nel recupero crediti. “La portata innovativa del nostro Codice di Condotta sta nel fatto che è l’espressione di un dialogo virtuoso tra le imprese e le associazioni dei consumatori e cristallizza in un documento l’impegno concreto delle imprese a svolgere l’attività di recupero crediti in modo etico e secondo regole condivise – ha detto Marcello Grimaldi, Presidente del Forum – Il Codice è espressione di valori e principi in linea con il Codice del Consumo e le sue violazioni possono rappresentare a tutti gli effetti delle pratiche commerciali scorrette”.

Quali dunque le novità di quest’anno? “La novità dell’edizione 2017 del Codice di Condotta è il coinvolgimento delle imprese titolari del credito, oltre che delle associazioni dei consumatori e delle società di recupero crediti, nell’ottica di una maggiore garanzia verso il consumatore.  Ad esempio si stabilisce che il cittadino può fare un reclamo se non è contento della qualità del servizio e la società interessata è tenuta a rispondere entro 30 giorni altrimenti è possibile rivolgersi allo stesso Forum al fine di vedere tutelati i propri diritti. Inoltre nel Codice si spiega che, in presenza di una contestazione relativa al merito del credito, la società che si occupa del recupero deve sospendere la sua attività. Nel Codice di Condotta abbiamo inserito importanti accorgimenti sulla privacy e stabilito delle regole precise su come svolgere l’attività di recupero. Rispetto ai contatti telefonici – ha concluso Grimaldi – abbiamo stabilito una soglia limite al numero di colloqui telefonici effettivi che si possono svolgere, che sono al massimo 3 a settimana e il consumatore oggi deve sapere che non è possibile intrattenere più colloqui nell’arco di una giornata e che non può essere raggiunto sul posto di lavoro, a meno che la visita non sia stata concordata prima”.

Un’azione di questo tipo vuole dunque mettere ordine in un settore delicato, evitando abusi a danni di chi si ritrova coinvolto in una situazione di sovraindebitamento, con tutte le conseguenze che questo può avere sull’equilibrio dei conti familiare. Ha detto Dino Cimaglia, Segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori: “Oggi la gente contrae debiti molto di più rispetto al passato, ma il sovraindebitamento subentra a seguito di un’incapacità di valutare la propria situazione economica e di programmare le spese cui si può andare incontro nel bimestre successivo, in seguito ad un evento eccezionale come un matrimonio o la nascita di un figlio. Purtroppo le dinamiche che si innescano in una situazione di sovraindebitamento sono talmente fitte e delicate che rendono altrettanto delicata la procedura della riscossione del credito ed è questa la sfida da cui siamo partiti nell’elaborazione di un Codice di condotta che esce dalla mera dimensione normativa, considerando anche questi fattori più umani”. 


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