Si è appresa oggi la notizia seconda cui il Governo sta ipotizzando un aumento del bonus Irpef da 80 a 100 euro, con platea allargata anche ai pensionati al minimo. “Sarebbe un’ottima notizia, se fosse confermata. Ma dato che la promessa è fatta dal maggio 2014, pensiamo sia giunta il momento di passare dalle parole ai fatti”, ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per questo avanziamo una proposta concreta per trovare le risorse anche per i pensionati”.
Attualmente sono troppi i beneficiari che hanno diritto al bonus di 80 euro. Secondo le dichiarazioni 2015 relative ai redditi 2014, si tratta di 11,3 milioni di soggetti. “La soglia di 24.000 euro, insomma, va bene, ma a condizione che in famiglia non ci siano altri redditi. Altrimenti si rischia di dare 3 bonus di 80 euro, o peggio ancora 100 euro, ad uno stesso nucleo familiare, se lavora moglie, marito ed un figlio. È evidente che in questo caso i soldi non saranno destinati ai consumi, ma solo accantonati. Il risparmio, però, non contribuisce a far ripartire la domanda”, ha proseguito Dona.
L’UNC propone dunque che la platea resti ristretta agli attuali beneficiari, tenendo conto della reddito complessivo familiare o, meglio ancora, dell’Isee, così da valutare in modo più completo la situazione economica complessiva. L’associazione di consumatori ricorda che, secondo gli ultimi dati Istat disponibili, considerando non il numero dei trattamenti, ma il reddito pensionistico, i pensionati con un importo mensile inferiore a 500 euro, considerando anche la tredicesima, erano, nel 2014, 2.037.701, pari al 12,5% dei pensionati complessivi, con un costo di 6.865 mln di euro, pari al 2,5% della spesa pensionistica complessiva. I pensionati che, invece, percepiscono un importo superiore ai 5.000 euro, pur essendo solo 229.929, l’1,4% dei pensionati, costano 18 mld e 575 mln, il 6,7% della spesa pensionistica, quasi 3 volte tanto rispetto agli altri.
Ecco perché, per finanziare il bonus di 80 euro ai pensionati, si possono trovare altre risorse seguendo la “proposta Boeri” sulle pensioni d’oro.


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