Truffa informatica, Adoc: vittima ottiene risarcimento da 12 mila euro
Vittima di truffa informatica ottiene un risarcimento da 12 mila euro. Adoc: “importante precedente per la tutela dei consumatori contro le frodi informatiche”
“Gli intermediari finanziari non possono esimersi dalla responsabilità nella protezione dei dati e nella corretta applicazione delle misure di sicurezza”: così l’Adoc commentando il caso della vittoria di un consumatore, vittima di truffa informatica, che ha ottenuto un risarcimento di quasi 12 mila euro.
L’associazione spiega che con una recente decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), emessa dal Collegio di Bologna, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento di un iscritto da parte di Postepay per un importo di quasi 11.932 euro, pari alla somma delle transazioni fraudolente da lui disconosciute.
“Nonostante la vittima avesse fornito al truffatore i dati sensibili della propria carta di pagamento, il Collegio Arbitrale – spiega l’Adoc – ha stabilito che Postepay non aveva fornito prove sufficienti riguardo all’utilizzo del secondo fattore di autenticazione utilizzato dal truffatore per l’onboarding della carta e la configurazione dello USER-ID su un altro dispositivo. Pertanto, l’ABF non ha ritenuto necessario esaminare eventuali profili di colpa grave da parte del ricorrente poiché l’intermediario finanziario non ha dimostrato il corretto uso della Strong Customer Authentication (SCA), ovvero la procedura di riconoscimento dell’identità dell’utente attraverso la verifica a due fattori diversi”.
Per l’Adoc si tratta di un risultato importante e di “un importante precedente per la tutela dei consumatori contro le frodi informatiche, in quanto questa decisione ha dimostrato che gli intermediari finanziari non possono esimersi dalla responsabilità nella protezione dei dati e nella corretta applicazione delle misure di sicurezza, come richiesto dalla normativa vigente”.