Dal furto della carta di credito alla frode, Codici: vittima di frode ottiene rimborso (Foto Pixabay)

La frode era partita col furto della lettera che conteneva la nuova carta di credito. A seguire, il contatto di falsi operatori della banca, in realtà truffatori che avevano chiesto i dati del cliente per attivare la nuova carta. È una delle innumerevoli modalità delle truffe bancarie, che possono essere sempre più articolate e difficili da contrastare o anche solo da identificare. La segnalazione questa volta è di Codici che racconta come una vittima di truffa, loro assistito, abbia ottenuto il rimborso integrale della somma che aveva perso. Il caso ha riguardato un correntista avellinese di Ing Bank e la novità riguarda il fatto che la frode è partita dal furto della carta di credito.

Dal furto della lettera con la carta alla frode

«Ci teniamo a segnalare questa vicenda – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché vogliamo mettere in guardia i consumatori da questa ulteriore tecnica utilizzata dai malviventi per mettere a segno i propri colpi. In estrema sintesi si tratta del furto della missiva con cui viene inviata la nuova carta di credito, che attiva un meccanismo con cui i truffatori entrano in possesso dei dati personali della vittima, utili per impossessarsi dei suoi risparmi».

Nel caso seguito, l’assistito aveva ricevuto la comunicazione dell’invio della nuova carta di credito via posta. Dopo diversi giorni, senza aver ricevuto nulla, parte lo scambio di informazioni. Ma con chi in realtà?

Spiega Giacomelli: «Dopo aver intercettato e rubato la lettera con la nuova carta di credito, i malviventi sono riusciti ad inserirsi anche in questa nuova fase ed hanno contattato il cliente spacciandosi per operatori della banca, chiedendo dati personali suoi e della carta di credito per poter inviare quella nuova. In realtà erano tutti dati utili per realizzare la frode, che è costata circa 1.800 euro alla vittima».

All’inizio la banca ha riconosciuto il rimborso del 70% della somma, poi però il correntista è riuscito a recuperare l’intero importo attraverso il ricorso all’Arbitro bancario finanziario.

«Un altro successo, dunque, che abbiamo voluto evidenziare – spiega Giacomelli – per mettere in guardia i consumatori, perché anche dietro quello che potrebbe apparire come un semplice problema postale, come la mancata consegna della carta di credito, può nascondersi una trappola».


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