TopNews.Truffe assicurative online, Ivass: aumentano in tutta Italia
La truffa assicurativa online è sempre dietro l’angolo. Da gennaio 2018 a oggi, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) ha segnalato circa 150 siti “fake” per un giro d’affari illegale di oltre tre milioni di euro. La promozione e la vendita di servizi assicurativi via internet sono sempre più diffuse, ma proprio per la facilità di uso e di accesso, è facile imbattersi in rete in iniziative insidiose o vere e proprie truffe. E le vittime non perdono solo i soldi. Rischiano anche la sospensione della patente, perché l’assicurazione che credono di aver fatto sul proprio veicolo in realtà è fasulla.
“I cittadini, ingannati da opportunità di risparmio sui costi della polizza, alla fine perdono i soldi, non hanno copertura assicurativa e possono incorrere in multe, sequestro del veicolo e sospensione della patente. I siti irregolari promuovono quasi esclusivamente polizze r.c. auto per lo più temporanee”: così l’Ivass, che nella sua ultima newsletter illustra i numeri finora noti di questo fenomeno in espansione.
Si parte da una considerazione: le truffe assicurative via internet a danno dei consumatori sono in aumento in tutto il territorio nazionale. Sono realizzate attraverso siti internet di compagnie o di intermediari inesistenti, ovvero con nomi di fantasia; oppure si avvalgono di profili su blog e social network, banner e inserzioni pubblicitarie a pagamento, campagne promozionali via email che rimandano sempre a compagnie inesistenti. Altre volte invece c’è l’uso fraudolento delle credenziali di compagnie regolari. È un fenomeno che riguarda soprattutto le polizze auto e le rc auto temporanee.
Fra il 2015 e il 2016 le segnalazioni erano poche. C’è stato un aumento fra il 2017 e il 2018, quando l’Ivass ha scoperto oltre 150 siti (il 95% dei quali oggi è offline) e all’inizio di quest’anno il fenomeno si è confermato. Dal primo gennaio al 15 marzo 2019 sono stati scoperti infatti 66 siti fake, dei quali il 40% oggi è offline.
Il giro d’affari ammonta a diversi milioni di euro l’anno. Particolari i disagi per chi ne è vittima: si perdono i soldi, si rischiano multe, sequestro dell’auto e sospensione della patente, perché non si ha una copertura assicurativa valida. I problemi ci sono anche per le compagnie assicurative regolari, che subiscono un danno d’immagine e di reputazione nel momento in cui sono vittima di un furto d’identità da parte di siti “fake” e quando vengono hackerate le loro credenziali dai truffatori online. Le conseguenze negative non finiscono qui. “I consumatori – scrive l’Ivass – perdono fiducia verso la distribuzione assicurativa via internet e alimentano la diffidenza verso forme di pagamento elettronico e transazioni online”.
Ma quando il consumatore deve insospettirsi davanti a un’assicurazione online che sembra particolarmente accattivante? Deve sollevare le antenne se sul sito internet mancano i dati e i riferimenti dell’intermediario (nominativo, numero di iscrizione al Registro Unico degli Intermediari, sede) o vi sono incongruenze con i dati pubblicati sul RUI, consultabile sul sito Ivass. Ancora: deve insospettirsi se i contatti con l’intermediario sono esclusivamente via email, cellulare o applicazioni whatsapp, oppure se viene chiesto di pagare il premio a favore di una carta di credito ricaricabile, cosa è sempre irregolare, o a favore di un conto bancario intestato a una persona non iscritta nel Registro.
Prima di pagare è dunque bene verificare che il beneficiario del pagamento sia un intermediario iscritto al RUI consultando il registro sul sito dell’Ivass. Ci si può rivolgere anche alla compagnia assicurativa, perché l’elenco delle compagnie autorizzate a vendere polizze rc auto è pubblicato sul sito Ivass, per avere conferma che il preventivo ottenuto sia autentico e che la persona che si presenta come intermediario abbia davvero un rapporto con la compagnia assicurativa.
Notizia pubblicata il 21/03/2019 ore 16.54