Tredicesime, Federconsumatori: gran parte se ne va per rate, mutui e bollette
Dei 50,9 miliardi di euro che arriveranno alle famiglie per le tredicesime rimane ben poco per i consumi di Natale. Gran parte se ne va per rate, mutui, bollette, tasse e spese per la salute, cui viene destinato il 2,9% della tredicesima in arrivo
Gran parte delle tredicesime degli italiani se ne andrà per il pagamento di prestiti, mutui e rate (28,9%) e per bollette e utenze (23,2%). Considerando anche le voci relative a tasse e rc auto, rimane ben poco per i consumi natalizi. E c’è da considerare che il 2,9% dei soldi che arriveranno dalle tredicesime serviranno per pagare visite ed esami medici nel privato. New entry, quest’anno, è infatti la voce relativa alle spese per la salute “no ticket”, che, viste le interminabili liste di attesa, le famiglie sono costrette a sborsare ricorrendo al privato.
Tredicesime, una boccata d’ossigeno che se ne va per spese obbligate
È il quadro che emerge dall’analisi di Federconsumatori: se è vero che le tredicesime rappresentano una boccata d’ossigeno per le famiglie, ben poco verrà destinato ai consumi di Natale e a spese voluttuarie.
Stiamo parlando di circa 50,9 miliardi di euro che andranno a lavoratori dipendenti e pensionati. La maggior parte delle tredicesime in arrivo, spiega l’associazione, viene erosa dalle numerose scadenze di fine anno, nonché dal livello ancora sostenuto delle rate di mutui e prestiti. Secondo Federconsumatori, dunque, dei 50,9 miliardi del monte tredicesime solo il 9,7% rimane nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi.
Gran parte degli importi delle tredicesime è destinato, invece, a prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 28,9%. Questa voce, da sempre in testa alla classifica seppure in lieve calo rispetto allo scorso anno, continua a occupare la posizione più rilevante, seguita da quella relativa a bollette e utenze (23,2%). Altre voci con pesi importanti sono quelle relative alle tasse (12,9%), all’rc auto (che cresce al 15,9%) e all’aumento dei prezzi, che si mantengono su livelli elevati (6,5%). New entry, quest’anno, è appunto la voce relativa alle spese per la salute, che ammontano al 2,9% della tredicesima.
“Di fronte a tale situazione, quello alle porte rischia di confermarsi un altro Natale freddo sul fronte dei consumi e dei regali, che peraltro molti hanno anticipato approfittando degli sconti del black friday – spiega Federconsumatori – Una situazione ben lontana dal clima roseo che ci viene narrato. Sarebbe ora che il Governo aprisse gli occhi sulle difficoltà delle famiglie e adottasse seri provvedimenti per sostenere il potere di acquisto e l’intero sistema economico (che in manovra sono del tutto insufficienti). In particolare, è urgente lo stanziamento di maggiori risorse per la sanità pubblica, nonché l’avvio di misure per colmare, invece che acuire, le disuguaglianze esistenti, che si fanno sempre più profonde, testimoniando l’inefficacia delle politiche sinora adottate”.