Sovraindebitamento, MDC: “Si rischia la bomba sociale” (Foto Pixabay)

Si rischia la “bomba sociale” a causa del sovraindebitamento. È l’allarme che arriva dal Movimento Difesa del Cittadino, che chiede di intervenire con interventi legislativi e amministrativi per semplificare le procedure e ridurre i tempi di risoluzione delle crisi legate al sovraindebitamento, in modo da intervenire con più velocità a sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà.

MDC fa riferimento ai dati forniti dal Ministero della Giustizia relativi al 2023. Gli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) hanno gestito complessivamente 10.432 istanze nel corso dell’anno, di cui 7.748 presentate nel 2023 e 2.648 provenienti da anni precedenti. Dai dati emerge che il 64% delle istanze è stato assegnato ad un procedimento, mentre il 29% risulta ancora in attesa di essere attribuito a una procedura di composizione della crisi al 31 dicembre 2023. Inoltre, il 7% delle pratiche è stato archiviato prima dell’assegnazione, per rinuncia del debitore o per elementi di inammissibilità.

Dai dati forniti dal Ministero della Giustizia, spiega ancora l’associazione, emerge che tra le procedure di composizione della crisi, si registra un aumento dell’uso della Liquidazione controllata, che nel 2023 ha raggiunto il 55% dei casi rispetto al 47% del 2022, mentre la Ristrutturazione del debito del consumatore si è mantenuta pressoché costante con il 34%, contro il 36% dell’anno precedente. A livello territoriale, il ricorso alle procedure di composizione della crisi è più frequente nei distretti giudiziari del Nord Italia, che rappresentano il 51% delle istanze, seguiti dal Sud e dalle Isole con il 33%, e infine dal Centro Italia con il 16%. Tra i tribunali che hanno omologato più Ristrutturazioni dei debiti del consumatore nel 2023, spiccano Milano con 26 omologazioni, Palermo con 25, Catania con 19, Torino e Napoli Nord con 18 ciascuno, e Roma con 17.

“I dati del Ministero mettono in luce due criticità principali – spiega MDC – La prima riguarda il fatto che il 49% delle Ristrutturazioni dei debiti del consumatore si conclude con la rinuncia del debitore a proseguire o con la chiusura d’ufficio dell’OCC. La seconda è legata alla durata media delle procedure di ristrutturazione, che si attesta a 458 giorni, un tempo eccessivo che ostacola la tempestività nella risoluzione delle crisi economiche personali”.

L’associazione è impegnata sul fronte del sovraindebitamento con i propri sportelli e con il progetto TRIS Recupero, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che promuove la diffusione delle procedure salvadebiti introdotte dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, sostituendo la legge 3/2012.


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