Frodi informatiche, truffe online e furti d’identità, occhi puntati sulle frodi “sim swap”. Il caso fa riferimento all’operazione svolta dalla Polizia Postale nel catanese, dove sono state scoperte all’inizio di luglio una serie di frodi articolate sul furto d’identità, sulla sostituzione della sim card della vittima, sull’acquisizione di dati e credenziali di home banking per poi accedere al conto corrente online. Il Movimento Difesa del Cittadino ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Catania. L’esposto è “a carico delle persone già note e di quelle di cui dovessero emergere profili di responsabilità penale al termine delle indagini, per  i reati di frode informatica, truffa aggravata e furto di identità, a danno di migliaia di ignari utenti derubati dei propri dati e dei propri soldi, a seguito di acquisti  on line e di operazioni di internet banking”.

Il caso, come detto, è quello scoperchiato dalla Polizia Postale e identifica una serie di frodi informatiche di tipo Sim Swap, articolate in vari passaggi e basate sulla sostituzione fraudolenta della Sim della vittima e sul furto d’identità. In questa frode, una volta individuata la vittima, si acquisiscono i suoi dati e le credenziali di home banking, si usano documenti falsificati ad hoc e si sostituisce la sim card della vittima. Attraverso lo stesso numero telefonico si ottengono dalla banca le credenziali per operare sul conto corrente online. Cosa accadeva? Dopo aver carpito i dati anagrafici, il telefono della vittima, i dati del conto corrente e le credenziali di accesso, gli indagati usavano un falso documento d’identità e si facevano sostituire la sim card, che veniva disabilitata e sostituita da una nuova attivata in modo fraudolento. La vittima si accorgeva del mancato funzionamento della Sim ma di solito non lo associava a una frode. In un tempo breve, quindi, gli organizzatori della frode entravano nel sistema informatico della banca in cui la vittima aveva il conto corrente, reimpostavano le credenziali di accesso attraverso una telefonata all’assistenza clienti – alla quale si presentavano come i titolari del conto – e facevano poi bonifici o ricariche di carte prepagate in favore di altri conti correnti accesi da complici e prestanome. Tutto in grande velocità, tanto che la vittima si accorgeva dei prelievi indebiti solo alla lettura dell’estratto del conto corrente.

Altra truffa online molto diffusa era quella che veniva fatta inserendo falsi annunci di vendita su portali specializzati. In questo caso i responsabili inserivano falsi annunci di vendita (soprattutto di smartphone, apparecchiature elettroniche, pezzi di ricambio per auto) ma si rendevano irreperibili una volta ottenuto il pagamento. “Pagamenti elettronici ed e-commerce sono la nuova frontiera delle truffe grazie anche alla scarsa conoscenza su come acquistare in sicurezza da parte dei consumatori”, dice Francesco Luongo, presidente Nazionale MDC, che auspica “campagne educative nazionali”.


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