Riforma recupero crediti, Codici: “Bene la creazione di un Osservatorio pluralistico”
Il recupero crediti è diventato, da diversi mesi, un tema di grande attualità. Complice la crisi economica, sono sempre più numerosi i cittadini che hanno a che fare con qualche operatore del settore che li “invita” a pagare bollette, rate o fatture varie non saldate. E c’è un po’ di confusione su quali siano gli strumenti e le procedure lecite per recuperare un credito; sono diverse, infatti, le storie di consumatori che si sono sentiti vittime di un vero e proprio stalking da parte di operatori di società di recupero crediti.
Effettivamente la legge che disciplina il settore sta per essere riformata; alcune norme che lo riguardano risalgono addirittura al 1931, quindi sono chiaramente inadatte alle esigenze del consumatore di oggi. Il Parlamento sta discutendo un disegno di legge (ddl 4383) che vuole riformare il settore. La proposta ha già suscitato diverse reazioni da parte delle Associazioni dei consumatori e ieri, in Commissione Giustizia alla Camera, alcune Associazioni hanno partecipato all’audizione sul ddl.
Tra queste era presente il Codici che, attraverso il suo responsabile ai Rapporti Istituzionali, Luigi Gabriele, ha precisato: “E’ un importante passo avanti questo del ddl. Sono state trattate questioni fondamentali per la tutela del cittadino e del consumatore e si è preso finalmente coscienza delle problematiche più volte manifestate e segnalate dalle Associazioni dei Consumatori”. Punto di forza che il Codici appoggia è la creazione di un “Osservatorio pluralistico” che vede la presenza e la partecipazione delle Associazioni dei Consumatori nel settore. L’utilità sta nel dettare linee guida comuni che disciplinino l’intero comparto oltre alla possibilità di segnalare ai Ministeri competenti eventuali anomalie (al Ministero degli Interni in fase preliminare e di Giustizia in merito al controllo dell’operato di chi esercita nel settore). “Ci auguriamo che il ddl possa essere approvato – conclude Gabriele – se così non fosse l’auspicio è che si lasci, nella prossima legislatura, una bozza di testo affinché il lavoro finora svolto a tutela dei cittadini consumatori non vada irrimediabilmente perso”.